Paola Jacobbi, Vanity Fair 30/10/2013, 30 ottobre 2013
Oriana Fallaci in Vietnam conobbe François Pelou che allora dirigeva l’ufficio della France Presse a Saigon
Oriana Fallaci in Vietnam conobbe François Pelou che allora dirigeva l’ufficio della France Presse a Saigon. Lui non potè fare a meno di notarla, anche perché non indossava il reggiseno sotto alla maglietta: «Secondo me l’aveva fatto apposta». S’innamorarono, ma lui era sposato: «Mia moglie Cheryl Stanley era un’attrice di teatro americana e il nostro matrimonio era a rotoli, ne eravamo entrambi consapevoli. Avevamo adottato un figlio perché non eravamo riusciti ad averne di nostri ma nel frattempo lei, depressa, si era messa a bere e non c’era più niente tra noi». Dopo il Vietnam lui andò in Brasile: «E quando fui espulso dalla dittatura militare, Oriana organizzò un comitato d’accoglienza pazzesco all’aeroporto di Parigi. C’era persino Marcello Mastroianni ad aspettarmi. Un giorno mi regalò una macchina, un altro si mise in mente di lasciare in eredità a mio figlio un mulino di sua proprietà in Toscana. La fermai prima che andasse dal notaio». La fine della storia a Madrid, dove era andata a trovarlo ma per qualche impedimento non riuscirono a incontrarsi. Lei pensò che Pelou l’avesse fatto apposta e il giorno dopo fece recapitare alla di lui moglie tutte le lettere che aveva ricevuto da lui. Quando seppe che era ormai malata, lui le scrisse una lettera: lei gliela rispedì senza nemmeno averla aperta.