Elisabetta Reguitti, Il Fatto Quotidiano 3/11/2013, 3 novembre 2013
POCHI SOLDI, SI TORNA ALLO SCAMBIO: IL BOOM DELLA BANCA DEL TEMPO
In principio fu un quaderno azzurro sul quale venivano appuntate note del tipo: “Francesca ha dato un’ora a Giovanni”. Oggi sono migliaia le persone che si rivolgono alla Bdt, Banca del tempo dove la moneta corrente è il do ut des. Non sono associazioni di volontariato, perché in queste realtà l’obiettivo è la reciproca utilità di tempo inteso come baratto di saperi, intelligenza, competenze e umanità. Luigi Tomasso che dirige la Bdt del quartiere milanese Niguarda con la sua newsletter aperiodica raggiunge oltre 3 mila destinatari “le persone qui non si assomigliano e non hanno alcuna omogeneità né anagrafica né di interessi. Aderiscono disoccupati e non, le ore offerte superano quelle ricevute, il tempo non è solo e sempre denaro”.
DAI CORSI di lingue a quelli di cucina, dall’informatica al restauro, tutto serve. Sui conti correnti le persone depositano ore a disposizione o in aiuto altrui, le Bdt in Italia sono circa 500 e tutti gli scambi sono gratuiti così come il copyright della denominazione. “Personalmente sono contrario a qualsiasi struttura piramidale che spegnerebbe la freschezza e la capacità di adattarsi alle persone”.
Non ci sono obblighi e in periodi in cui il denaro per molti scarseggia diventa importante sapere che, per esempio, insegnare l’utilizzo di Skype a una casalinga può valere un orlo ai jeans o il cambio cerniera di un giubbotto a uno studente.
L’esordio spetta ai Lets (Local exchange trading system) che a Norwich in Gran Bretagna costituirono un sistema di trasferimenti attraverso un’unità locale che smistava in modo funzionale le attività messe a disposizione. In Francia presero il nome di Sel (Système d’échange local) oppure Rers, Réseaux d’échange réciproque des savoirs, reti di scambio reciproco dei saperi. Diversi nomi per il medesimo intento di mettere in contatto persone disponibili a scambiarsi servizi e prestazioni offrendo anche la possibilità di conoscersi. Tomasso ripete che è un baratto alla pari, senza differenza alcuna tra le varie professioni, uno scambio misurato in ore, prescindendo dal valore della prestazione.
Negli ultimi anni le competenze e le professionalità a costo zero sono aumentate così come i giovani e i laureati che vi si iscrivono. A Roma sono attivi 18 sportelli e i correntisti sono 6.500 di cui il 70 per cento donne. Il 14,2 per cento ha tra i 18 e i 35 anni, il 26,9 dai 36 ai 55 mentre gli ultrasessantenni sono il 36,9; la stessa percentuale riguarda il numero dei correntisti che hanno conseguito almeno il diploma.
TUTTAVIA stime a parte ciò che non è possibile quantificare sono le ricadute anche psicologiche delle Bdt che con i loro “assegni” di ore mettono in moto una molteplicità di scambi che soddisfano bisogni materiali ma anche di relazione. A volte queste realtà riescono infatti a scalfire la solitudine tanto che lo stesso direttore della Bdt milanese confessa che alcuni nominativi vengono depennati dal registro ore quando si capisce che i rapporti sono diventati personali più che di scambio. In alcune Bdt si pagano quote simboliche d’iscrizione (dalla quale vengono esentati i senza reddito) in altre invece l’adesione non costa nulla al punto che a rivolgersi alle Bdt sono sempre più spesso persone che intendono imparare un nuovo mestiere o un’attività che a sua una volta può produrre reddito.