Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 03 Domenica calendario

IO, CASANOVA DEL CALCIO


IL LIBRO
STOCCOLMA
Sarà nelle librerie svedesi martedí prossimo l’autobiografia di Sven-Göran (in svedese si pronuncia: Joeran) Eriksson: Svennis: min historia (Svennis: la mia storia). I diritti del libro sono già stati acquistati in molti Paesi e in Italia il volume, una volta tradotto, uscirà da Einaudi. Il non dimenticato allenatore di Roma, Sampdoria e Lazio ha deciso di mettere in piazza tanto la sua, a dir poco, spensierata vita sentimentale quanto alcuni dettagli segreti delle sue fortune e sfortune come allenatore prima in Svezia, a partire dal 1977, poi in Italia, per arrivare addirittura alla nazionale inglese, prima di riscendere precipitosamente fino alla squadra cinese del Guangzhou, che allena attualmente. Arrivato all’età della pensione il 65enne svedese ha deciso di vuotare il sacco, e di ricordare le tappe principali della sua lunga e prestigiosa carriera di allenatore, ma anche le sue vicende personali.
IL CAVALIERE
Per quanto riguarda il periodo italiano, una delle indiscrezioni piú interessanti di Eriksson riguarda il tentativo di Berlusconi di portarlo al Milan. «Tutto avvenne in gran segreto - scrive Sven-Göran - nel cuore della notte lasciai la mia casa e mi diressi in macchina verso un negozio di alimentari nelle vicinanze. Nel parcheggio del negozio mi attendeva un’auto che mi portò fino all’abitazione di Berlusconi. Era grandiosa (...) Berlusconi mi guardò e disse: “Vogliamo cambiare allenatore e vogliamo lei. È interessato?”. È chiaro che ero interessato». Tuttavia la trattativa, come spiega Eriksson, non andò in porto quando Berlusconi si rese conto che lo svedese aveva ancora un anno di contratto con la Roma del senatore Viola, a cui il futuro capo del governo non voleva pestare i piedi per motivi politici. Era il 1986 e Sven-Göran era già sulla cresta dell’onda. A Roma era arrivato, qualche anno prima, proprio su iniziativa di Dino Viola che aveva spiazzato tutti puntando – dopo Liedholm – su un altro svedese, però semisconosciuto, e gli aveva affiancato un interprete che lo seguiva tutto il giorno. A quell’epoca Eriksson ignorava completamente l’italiano.Viola aveva avuto buon fiuto anche se Eriksson non sarebbe stato in grado di ripetere quanto aveva fatto Liedholm. Sven-Göran era considerato allora uno dei neofiti del “pressing” (che aveva applicato con successo in Svezia e in Portogallo), ma erano gli anni in cui i tifosi della Roma erano innamorati della ragnatela di passaggi eleganti voluti da Liedholm e guardavano Eriksson con un certo scetticismo.
IL DONGIOVANNI
Con buona pace del calcio, la parte piú corposa dell’autobiografia di Eriksson è però quella costituita dal racconto delle sue vicissitudini sentimentali, al punto di fare del libro una sorta di narrazione casanoviana. Dopo vari anni di tranquilla vita coniugale con la moglie svedese Anki, conosciuta e impalmata nei giorni tranquilli in cui era un semisconosciuto allenatore di provincia, Sven-Göran scoprí di colpo nel 1993, quando allenava la Sampdoria, di essere al centro dell’ammirazione di un vasto pubblico femminile e tradí per la prima volta Anki allacciando una relazione con Graziella Mancinelli, il cui figlio frequentava la stessa scuola del figlio di Eriksson. Dopo il divorzio nel 1995 iniziò la lunga e travagliata relazione con Nancy Dell’Olio, «una bellezza bruna», peraltro sposata ma ben decisa a lasciare il marito per amore di Svennis. Dopo un po’ tuttavia il bollente svedese racconta che cominciò a stancarsi delle pretese di perfezionismo e del carattere di Nancy e, per mettersi al sicuro, affittò una villa, nelle vicinanze del posto dove allenava la squadra, per poter ricevere tutte le donne che voleva. Risale a questo periodo, secondo l’autobiografia, la relazione di Sven-Göran con Debora Caprioglio, che sarebbe continuata anche quando l’allenatore-casanova si trasferí in Inghilterra per poi finire bruscamente.
BALLERINE
Del resto in Inghilterra Eriksson (peraltro ancora legato ufficialmente alla Dell’Olio) s’infiammò ben presto per la svedese Ulrika Jonsson, seguita poi, nel carnet del seduttore, da Faria Alam e poi da Yaniseth Alcides, una ballerina panamense incontrata durante un breve soggiorno in Messico. Insomma, con questa frenetica attività sentimentale, forse non c’è da meravigliarsi se intanto le fortune di Sven-Göran come allenatore andavano declinando. Durante i molti anni in Italia lo svedese aveva anche sviluppato un certo mammismo (per lo piú ignoto ai suoi compatrioti) perché nell’autobiografia dedica anche diverse pagine alla mamma che, da parte sua, non approvava nemmeno una delle scelte sentimentali del figlio.
Enrico Tiozzo