Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore 3/11/2013, 3 novembre 2013
SEI LÌ PERCHÉ TI CI HA MESSO LUI
Quando la Procura di Torino ascolta Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti da 25 anni, oltre a sondare il rapporto tra la donna e il ministro Annamaria Cancellieri, i Pm cercano di fugare un dubbio sorto ascoltando una conversazione tra la Fragni e la figlia. Alla donna viene infatti chiesto di spiegare il contenuto di una telefonata avvenuta il 18 luglio 2013, ossia all’indomani dell’arresto della famiglia Ligresti e della chiamata di solidarietà fatta dalla Cancellieri stessa.
La Fragni parla così: «Ieri ho avuto una telefonata che poi ti dirò… Gli ho detto: ma… Ma non ti vergogni di farti vedere adesso? Ma tu che sei lì perché ti ci ha messo questa persona… Ecco capito? Ah… Son dispiaciuta… No, non si è dispiaciuti! Sono stati capaci di mangiare tutti». A quale conversazione si riferisce esattamente? Possibile che fosse proprio la telefonata avuta il giorno prima con il ministro? La Fragni viene sentita il 20 agosto, più o meno un mese dopo il colloquio telefonico con la figlia, e si chiude subito a riccio: «Non ricordo il significato di questa affermazione e non sono in grado di dire di chi stessi parlando. L’ingegner Ligresti è persona buona, ha aiutato moltissime persone e non so bene di chi potessi parlare in quel momento». La Procura allora le fa notare che quel «son dispiaciuta» è la stessa «espressione utilizzata da Annamaria Cancellieri» nel corso della telefonata fatta dal ministro. Ancora una volta la Fragni dice di fatto di non ricordare: «La mia è stata un’espressione generica e non so a chi potesse essere riferita». A quel punto le viene chiesto se, considerato che ha appena dichiarato che Ligresti ha aiutato molte persone, è possibile che sia stata data una mano anche ad Annamaria Cancellieri: «Non lo so proprio», chiude la Fragni. La donna viene però messa di fronte a un’altra frase detta alla figlia sempre nel corso di quella telefonata: «Sai cos’erano… Capaci di chiedere tutti… Che potrei fare i nomi, chiedere tutti… Hanno mangiato tutti». Chi ha mangiato? «È una conversazione di sfogo avuta con mia figlia, non è che mi riferissi a delle persone in particolare ma mi riferivo in generale alla generosità di Salvatore: ricordo ad esempio degli ospiti che aveva al Tanka Village, da 20 a 30 persone». Fragni non aggiunge altro ma assicura che quanto detto era solo uno «sfogo» e che, come già affermato in avvio di interrogatorio, «essendo donna di casa» non si è mai interessata delle «vicende professionali» dell’Ingegnere.
Agli atti, però, oltre alle telefonate della Fragni restano anche le dichiarazioni rese da Salvatore Ligresti ancora un anno fa davanti a pm, guardia di finanza e avvocati, quando avrebbe asserito di aver dato una mano alla Cancellieri, attivandosi presso Silvio Berlusconi, perché l’allora prefetto non dovesse cambiare incarico. Verità o millanteria? Certo, mettendo assieme i tasselli, il «dispiacere» mostrato dalla Cancellieri e il successivo interessamento alla situazione di Giulia Maria Ligresti potrebbero assumere connotati diversi. Tuttavia, merita essere sottolineato almeno un aspetto. Quando Ligresti parla dell’aiuto dato al ministro e quando la Fragni discute al telefono con la figlia, l’Ingegnere ha di fatto già perso tutto: Unipol ha completato l’acquisto del controllo di quello che era l’impero assicurativo e immobiliare della famiglia. Di ciò i Ligresti incolpano le banche creditrici, UniCredit e Mediobanca, ma anche quel manager «amico» che avrebbe dovuto assicurargli una ristrutturazione «lenta» di Fondiaria Sai che non estromettesse la dinastia dal controllo. Il manager è Piergiorgio Peluso, figlio di Annamaria Cancellieri. Entrato in FonSai nel giugno del 2011 perché «gradito a tutti». In realtà, come da lui stesso dichiarato in un interrogatorio dello scorso settembre, già il 27 settembre 2011 il manager era entrato in conflitto con la famiglia: «A quella data erano emersi sia notevoli problemi da un punto di vista finanziario sia sull’adeguatezza delle riserve. Si trattava di numeri così importanti che a mio giudizio non vi erano margini per procedere a operazioni ordinarie, si rendeva necessario, per contro, procedere a un nuovo aumento di capitale». Ipotesi osteggiata dalla famiglia non solo in quella sede ma anche nei mesi successivi perché convinta che dietro quella richiesta di nuovi capitali vi fosse solo la volontà di mettere all’angolo l’Ingegnere. Le accuse di Giulia Maria Ligresti raccolte nelle intercettazioni lo dimostrano: «Questo qui ha 45 anni, è un idiota. Perché veramente è venuto a distruggere una compagnia. Perché l’ha fatta proprio su mandato, la distruzione».