Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 02 Sabato calendario

NÉ MASCHIO NÉ FEMMINA RIVOLUZIONE IN GERMANIA PER I BIMBI DAL SESSO INCERTO


BERLINO RIVOLUZIONE nella parità dei diritti tra i generi in Germania: da ieri i genitori di neonati i cui caratteri sessuali sono incerti, sono autorizzati a lasciare in bianco la casella “sesso: maschio o femmina” nei certificati di
nascita.
«È UN primo, importante passo avanti», dichiara alla Afp Lucie Veith, dell’associazione degli intersessuali. La Bundesrepublik è il primo paese europeo a introdurre una legge simile. A livello mondiale il precedente più importante è l’Australia. «Ma l’importante — aggiunge Veith — è vietare le operazioni genitali cosmetiche sui neonati e garantire gli intersessuali da ogni discriminazione».
La legge era passata in gennaio al Bundestag. Fino a ieri, i genitori erano obbligati a dichiarare il sesso del neonato entro una settimana dopo il parto. «La legge è incoraggiante», ci dice dietro la copertura dell’anonimato la madre di una bambina di 8 anni, una piccola «che già oggi dice di sentirsi sia maschio sia femmina, gioca più con i ragazzi, adora il set Star wars della Lego e non le bambole».
Il neonato fu registrato come bambina, «ma è un intersessuale, e lo sa», dice la donna. Finora, non vigeva solo l’obbligo di
dichiarare il sesso: i medici consigliavano con forte pressing i genitori a far operare i neonati per eliminare i caratteri anatomici più deboli. «Interventi chirurgici di questo tipo certamente continueranno, sebbene i genitori possano porre il loro veto », afferma Silvan Agius, della Ilga Europa, una Ong per i diritti di omosessuali, transessuali e intersessuali.
«E’ un’esperienza dura per i genitori, quando già alla nascita i caratteri sessuali non sono chiari», sottolinea la nostra interlocutrice anonima. «In tali casi i genitali sono chiaramente diversi, il bimbo può nascere con i testicoli in pancia, o con un pene sotto-dimensionato o un clitoride più grande. E i cromosomi disegnano il loro futuro, la loro tendenza alla scelta di genere che emerge poi con l’adolescenza. Noi scegliemmo di dichiarare
il bimbo come femmina e fu operato. La nuova legge è un passo avanti, rende superflue operazioni sui neonati che lasciano nel loro animo traumi tutta la vita. Il mio bambino oggi dice “sono sia maschietto che femminuccia”, ma le tendenze maschili sono chiare, più forti».
La nuova legge è un grande passo avanti, apre nuove porte, ma molto resta da definire, aggiungono le Ong. Non è chiaro se possa essere interpretata in modo retroattivo, «una retroattività sarebbe molto positiva per i bimbi intersessuali già nati come il mio — afferma la madre della bimba di 8 anni — darebbe loro il diritto di scegliere alla maggiore età o più tardi verso quale genere sentono più appartenenza». Incalza Lucie Veith: «Il governo deve adottare misure per garantire che nessun bimbo intersessuale diventi vittima di discriminazioni a causa della nuova legge». Anche il Consiglio d’Europa è intervenuto sul tema, esortando gli Stati membri a «far sì che nessuno sia spinto a operazioni cosmetiche inutili, rispetto alle tendenze dei bimbi». Nella sola Germania, nascono ogni anno tra i 1500 e i 2000 bimbi intersessuali.