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 2013  novembre 01 Venerdì calendario

FARINETTI: «I 450 VIGNETI AUTOCTONI, UNICI AL MONDO»


Imprenditore, fondatore e patron di Eataly
Ecco i miei 10 Best of Italy:
e Il vino italiano: perché è il prodotto di 450 vitigni autoctoni, una ricchezza che non ha eguali nel mondo e che persino la Francia si sogna. È la massima espressione della biodiversità e della cultura materiale italiana.
r La vista delle Langhe da La Morra: è un’icona dei paesaggi disegnati dalla tradizione agricola. Bisogna tutelare questo patrimonio e riscoprire l’orgoglio contadino.
t Una cucina disegnata e prodotta da Valcucine o di Arclinea: perché è il simbolo della capacità di esprimere bellezza assoluta negli ambienti domestici.
u La Venere di Botticelli: perché amo il suo sguardo sospirante in riva al mare. È la massima icona del patrimonio artistico, una straordinaria leva economica che deve essere valorizzata.
i Un maglione di lana di Cruciani: perché è informale ma autorevole e rappresenta la capacità tutta italiana di esprimere bellezza della moda.
o Un cioccolatino: non per gli ingredienti ma per il packaging, opera dell’industria manifatturiera di precisione della provincia di Bologna. È un distretto di eccellenza dove decine di aziende stanno ottenendo grandi risultati economici producendo le migliori macchine al mondo per impacchettare cioccolato e tè.
p Il porto di Genova: per far riflettere sullo stato della logistica via mare e sulle sue potenzialità non sfruttate. Con due porti ad altissima efficienza si potrebbe finalmente diventare protagonisti nel trasporto di merci per l’Europa.
a Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena che dà la mano a Gemma di Roddino: un’immagine che rappresenta l’unione tra la più alta espressione della cucina italiana contemporanea e un’icona della tradizione delle osterie di territorio.
s Piacenza: è l’emblema della provincia italiana che purtroppo sta morendo ma che invece va salvata. Serve rilanciare la provincia italiana, perché se muore si perde anche la biodiversità italiana.
d Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini: è l’esempio di come si possano ottenere grandi risultati attraverso la bontà. È un’icona potentissima della difesa dell’agricoltura italiana contro
gli Ogm.

(Testo raccolto da Federico De Cesare Viola)