Maria Corbi, La Stampa 1/11/2013, 1 novembre 2013
ALL’ESTERO PER UN GIORNO E POI ADDIO
PER SEMPRE –
Barbara ha meno di 40 anni - «posso non dirlo»? - è graziosa, molto curata, e «fidanzata». «Mi sposerò presto, vogliamo un bambino», dice. Una premessa prima di raccontare la sua storia di divorziata all’estero, in uno Stato dell’Unione europea che preferisce non dire. Una premessa per chiarire che in una vita possono esserci più occasioni. «Questa storia che mi sta raccontando delle sentenze di divorzio annullate mi mette paura. Ma come si può fare una cosa del genere e stravolgere vite che hanno preso un corso ben preciso?».
Non vuole una risposta Barbara, la conosce, probabilmente sa che se andassero ad indagare anche il suo di divorzio potrebbero esserci problemi. «Io, anzi noi, siamo dovuti andare all’estero perchè in Italia i tempi sono biblici - dice -. Quando un matrimonio è finito, e tutte e due le parti concordano cosa c’è da aspettare?». Lei, Barbara, ha aspettato poco. «L’iter semplificato me l’ha proposto il mio ex marito che voleva sposare la sua compagna in attesa di suo figlio e io non avevo nulla in contrario».
«Io e lui siamo amici da sempre - continua la donna -. Andavamo al liceo insieme, poi abbiamo convissuto e quando ci siamo accorti che tra noi era rimasta solo amicizia abbiamo deciso di dire basta. È stata la sua nuova compagna a dirgli che si poteva divorziare in poco tempo e con pochi soldi. E mi hanno fatto la proposta. A me non cambiava niente e ho detto sì. Oggi che ho una nuova prospettiva di vita anch’io sono felice di quella scelta».
Barbara racconta l’iter nel Paese europeo scelto per il divorzio facile. «Siamo partiti con i documenti che l’avvocato locale ci richiedeva, tra cui il certificato di matrimonio con una postilla dell’autorità italiana e gli estratti conto delle banche. Ci hanno fatto firmare un contratto di affitto per l’ottenimento della residenza. Abbiamo dovuto rimanere in loco solo una notte. Poi, dopo sei mesi, l’avvocato ci ha comunicato il termine della causa di divorzio. E quel giorno siamo tornati per il processo». Matrimonio finito.
«E dopo un mese l’avvocato ci ha mandato per posta la sentenza di divorzio postillata e tradotta. Abbiamo dovuto solo trascriverla e non eravamo più marito e moglie». Il tutto per un costo possibile: «Circa 4 mila euro euro di onorario del legale (comprensivo del contratto di affitto) e le spese di viaggio». Divorzio all’europea.