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 2013  novembre 01 Venerdì calendario

CONGRESSI PD NEL CAOS E RENZI AMMETTE “SONO ESTERREFATTO”


A chi gli chiede cosa ne pensi, Matteo Renzi risponde: «Sono esterrefatto». E a chi ipotizza che ci sia anche la sua mano dietro certi sconcertanti boom nel tesseramento pd, replica a brutto muso: «Ma che vogliono da me? Io qui a Firenze ho tranquillamente votato per la segreteria un sostenitore di Cuperlo, senza fare troppe storie... E visto che ci siamo, ripeto che a me di questa faccenda di piantare delle bandierine qui e lì non importa niente. Motivo per il quale se c’è qualcuno che fa il furbo va individuato e fermato, a qualunque area appartenga».
Matteo Renzi è arrabbiato, dunque. Ma Gianni Cuperlo non lo è da meno, perchè questa faccenda del «tesseramento gonfiato» - dei presunti brogli, insomma - oltre a gettare pessima luce sul Pd, rischia di esser poi pagata pesantemente da chiunque risulterà vincitore della accesissima sfida: e lo è a tal punto - arrabbiato, intendiamo - da chiedere a gran voce l’intervento della Commissione nazionale per il Congresso e delle Commissioni regionali affinchè si fermi «ogni degenerazione della vita democratica interna al partito».
C’è un punto, scrive Cuperlo nella lettera inviata alle Commissioni congresso, che dovrebbe veder d’accordo tutti i candidati alla segreteria pd: «Non possiamo accettare la moltiplicazione abnorme del numero degli iscritti a ridosso delle procedure di voto e, talvolta, durante le stesse... La soddisfazione per aver avviato un processo così importante non può farci tacere le distorsioni, le anomalie e le violazioni anche gravi che si stanno verificando in diverse parti d’Italia... Bisogna preservare la lealtà e l’onestà della competizione congressuale, certo. Ma qui c’è in gioco qualcosa di più importante... Qualcosa che ha a che fare con la dignità di migliaia di democratiche e democratici italiani». È così. Ma invocare il rispetto di principi democratici fondamentali - e perfino l’onore dei militanti e degli iscritti - non basta, di per sè, ad arrestare il deprimente fenomeno. Dopo i casi dei giorni scorsi, infatti, ieri in altre due province c’è stato il patatrac. A Frosinone i tre candidati alla segreteria provinciale si sono sospesi dalla competizione chiedendo l’annullamento del congresso: «Lo svolgimento ha subito gravissime scorrettezze che ne hanno inficiato la validità». E pasticcio simile deve esser accaduto in provincia di Avellino dove in qualche comune (a Teora, per esempio) schede già utilizzate sono state trovate nell’urna prima ancora che fosse aperto il seggio per l’elezione del segretario provinciale pd: e così, anche in Irpinia la richiesta è quella di annullare il Congresso.
E non è che nelle grandi città vada meglio. A Roma, per esempio, Lorenza Bonaccorsi (deputata e coordinatrice della mozione Renzi) denuncia episodi singolari: «I risultati di alcuni circoli, che eufemisticamente vengono chiamati congressi, fanno male al Pd e a Roma. Infatti, nei congressi di Osteria Nuova, Metalmeccanici, Regione Lazio, Policlinico e altri il risultato finale e al 100% per Cosentino e 0 agli altri tre candidati. Percentuali del genere fanno sorridere... Prendere il 100% dei voti in sette circoli diversi è forse la cartina di tornasole di qualcosa che non va».
Alcune cose non vanno, dunque (per continuare con gli eufemismi...). Altre invece vanno: e vanno in maniera perfino sorprendente rispetto a certe previsioni. Si prenda, ad esempio, il sondaggio on-line lanciato da Europa, quotidiano di area democratica, che ha chiesto ai lettori «chi voteresti dei candidati al Congresso Pd?». Pippo Civati batte - anzi: doppia - tutti: 861 voti contro i 443 di Cuperlo, i 441 di Renzi e i 27 di Pitella. Come a dire che tra brogli, annullamento dei congressi e baruffe varie, nulla è ancora deciso. Almeno per quel che riguarda il responso dei Circoli...