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 2013  novembre 04 Lunedì calendario

IL BABY BOMBER CHE FA FELICE ANCHE LA JUVE

Tre gol, tutti insieme, in Serie A. Probabilmente Domenico Berardi non se li era mai neppure sognati. E chissà cosa avrebbe pagato per compiere l’impresa al Ferraris, per una piccola terribile vendetta personale. Lui, infatti, poco meno di un anno e mezzo fa si era seduto in tribuna per la semifinale del playoff per la promozione in A tra Samp e Sassuolo. Sempre in tribuna, aveva visto pure la sfida di ritorno in Emilia con il trionfo blucerchiato. Se Pea lo aveva convocato per quelle due battaglie, Di Francesco, che lo rilevò poco dopo, lo ha subito gettato nella mischia: ieri Domenico lo ha ringraziato una volta di più, salvandogli la panchina con tre perle. «Mi porterò a casa il pallone – ha detto il cosentino –. Ora possiamo guardare con fiducia al resto del campionato, la svolta c’è stata dopo il k.o. con l’Inter, abbiamo capito che servivano altri atteggiamenti».
Che nomi A 19 anni, 3 mesi e 2 giorni, Berardi non è il più giovane a mettere a segno una tripletta in A: Piola fece l’impresa a 17 anni e poco più, Meazza a 18 e due mesi, Borel a 19 anni di triplette ne realizzò 3. Ma proprio questi nomi fanno capire quanto possa diventare grande Berardi, non a caso già acquistato in comproprietà dalla Juve la scorsa estate. L’attaccante del Sassuolo, scoperto a 15 anni grazie a una partita di calcetto tra amici, è già a 5 reti nella classifica cannonieri, e se è vero che 4 sono venute su rigore, è pure una certezza che lui di partite ne ha giocate solo 7, due per 90’, una addirittura dalla panchina. La falsa partenza in campionato, con tre giornate di stop dovute all’espulsione rimediata all’ultima di B, più una di stop per aver «bigiato» una convocazione azzurra (in Nazionale è squalificato per 9 mesi e potrà rientrare solo a marzo nell’Under 21), non lo ha frenato, anzi. Ha fatto le prove generali: è andato a giocare con la Primavera e ha fatto pure un gol, guarda caso proprio a Genova contro la Sampdoria.