Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 29/10/2013, 29 ottobre 2013
DA CANOVA A RAFFAELLO, L’INVITO E’ A PALAZZO
Le abitazioni medievali e le residenze del Cinquecento, le sontuose dimore barocche e i grandi edifici pubblici del periodo umbertino, le architetture Liberty e quelle dell’epoca fascista: sono più di una quarantina le aperture straordinarie dei palazzi romani normalmente chiusi al pubblico. L’iniziativa è di Turismo culturale italiano che, dopo il successo ottenuto nella primavera scorsa con la manifestazione dedicata alle Ville, replica con «Palazzi di Roma a porte aperte», prevista dal 1 al 30 novembre, con visite guidate condotte da storici dell’arte. Si passa da Raffaello a Guido Reni, da Guercino a Piacentini, da Canova a Moretti. Si comincia con la Casa dei Cavalieri di Rodi, costruita intorno all?anno Mille sui resti del Foro di Augusto e dal 1946 in uso all’Ordine di Malta. Lascia senza fiato la vista dei Fori dalla loggia a otto arcate, con affreschi attribuiti ad artisti della cerchia di Andrea Mantegna. All’interno, la cappella dedicata a Giovanni Battista è ricavata dall’atrio di una dimora di età romana. Ricchissima l’offerta dei palazzi cinquecenteschi, dal Della Valle al Vidoni, dal Sacchetti al Salviati, dal Mattei di Giove al Mattei di Paganica, dal Cesi al Pecci Blunt, dall’Orsini Taverna allo Spada, oggi sede del Consiglio di Stato. Folta anche la schiera delle residenze edificate nel Seicento: da Palazzo Colonna, ancora in mano ai discendenti dell’antica famiglia nobiliare, a Palazzo Falconieri, sede dell’Accademia di Ungheria e noto al pubblico televisivo perché vi furono girate alcune scene di Romanzo Criminale . A palazzo Colonna, famoso per la sfolgorante Galleria, pochi conoscono l’appartamento privato di Isabelle, nata Sursock da una famiglia di origine bizantina stabilitasi in Libano dal diciassettesimo secolo, che si innamorò del principe Marcantonio e lo seguì a Roma all’epoca in cui Mussolini dava la scalata al potere. Intelligente e colta, dopo la caduta della monarchia sostituì Maria Josè come regina supplente. La dimora è rimasta intatta anche dopo la sua morte, nel 1984. Al Settecento risalgono gli appartamenti privati di Palazzo Barberini e quelli di Palazzo Rondinini, concepito nel 1750 dal committente Giuseppe Rondinini come una casa-museo per ospitare la propria collezione. Tra gli edifici del Novecento compaiono il palazzo del Coni e quello dell’ex Gil: il primo progettato al Foro italico da Enrico del Debbio tra il 1927 e il 1932 per ospitare l’Accademia di educazione fisica; il secondo realizzato a Trastevere nel 1933 da Luigi Moretti ad appena 26 anni e considerato una delle più importanti opere architettoniche moderne della capitale. Alcune visite prevedono gite fuori porta: da Oriolo Romano, per scoprire le stanze private di Palazzo Altieri, a Valmontone per il palazzo Doria-Pamphilj, da Ariccia per Palazzo Chigi a Zagarolo per Palazzo Rospigliosi. Info e prenotazioni (costo 10 euro): tel. 06.45421063.
Lauretta Colonnelli