VARIE 31/10/2013, 31 ottobre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - AIR FRANCE ABBANDONA ALITALIA
MILANO - Quanto vale Alitalia per i francesi? Zero. La società tricolore, alla quale è stato attribuito un valore di 50 milioni durante il cda che ha portato alla definizione dell’operazione di salvataggio da 500 milioni, nel bilancio di Air France-Klm è stata portata a zero. Il gruppo franco-olandese, che detiene il 25% di Alitalia, ha "svalutato completamente il valore della sua quota" nella ex compagnia di bandiera in seguito alla decisione dell’assemblea dei soci del vettore italiano di lanciare un aumento di capitale da 300 milioni di euro. Ciò emerge dalla relazione trimestrale del gruppo franco-olandese, secondo quanto riporta l’agenzia Radiocor. E l’ad della compagnia, Alexandre de Juniac, ribadisce: "Aiuteremo la compagnia, ma alle nostre condizioni. Serve un piano di ristrutturazione molto forte, una riduzione del medio raggio e una stabilizzazione del lungo raggio". Al manager non è andato giù, ad esempio, il fatto che "non siamo stati inclusi nel negoziato e abbiamo detto ai nostri partner italiani che ci sarebbe piaciuto partecipare alla trattativa, senza scoprirne alcuni esiti alla fine della discussione".
Sulle
intenzioni manifestate dai francesi è intervenuto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi: "Se Air France dovesse decidere di non sottoscrivere l’aumento di capitale in Alitalia", ha detto, "è evidente che un partner internazionale forte va trovato". In passato si era fatto il nome di Etihad, che aveva precisato di non aver progetti nel breve termine, ma il ministro ha aggiunto che "Air France rimane il primo interlocutore, anche alla luce dei cinque anni di lavoro con Alitalia".
La decisione di azzerare il valore dei titoli Alitalia - spiega ancora la relazione trimestrale - avviene "tenuto conto delle incertezze che pesano sulla situazione" della compagnia italiana. Pertanto la quota di competenza di Air France-Llm delle perdite di Alitalia così come un accantonamento per svalutazione sono stati registrati nel bilancio trimestrale per un importo di 202 milioni di euro, nell’ambito delle società valutate a patrimonio netto.
Proprio dal fronte transalpino, in particolare secondo il quotidiano La Tribune, la compagnia francese non dovrebbe partecipare all’aumento di capitale di Alitalia, ma resta in agguato, in attesa delle difficoltà finanziarie del vettore del Belpaese che potrebbero acuirsi nei primi mesi del prossimo anno. Secondo "fonti concordanti", ha spiegato ieri sul suo sito, e possibilità di una partecipazione alla ricapitalizzazione da parte del gruppo franco-olandese sono "quasi nulle", perchè non sarebbero state accolte le condizioni poste dal gruppo presieduto da Alexandre de Juniac e che prevedono la ristrutturazione del debito, la revisione del piano industriale e un maggiore intervento nella gestione. Af-Lm si avvierebbe quindi a una diluizione della sua quota in alitalia dal 25% attuale a meno del 10%.
Oggi, intanto, la compagnia franco-olandese ha rialsciato i conti trimestrali: nel terzo periodo dell’anno ha segnato un utile di 144 milioni di euro, in calo del 51,4% sullo stesso periodo del 2012. L’andamento - spiega la società in una nota - tiene conto di accantonamenti di ristrutturazioni per 216 milioni legati al piano di esodi volontari. Inoltre pesa "un importo negativo per 137 milioni" quale "quota nei risultati e svalutazione del valore residuo dei titoli alitalia", detenuti dal gruppo franco-olandese, azionista della compagnia italiana con il 25%. I ricavi del trimestre sono stabili a 7,2 miliardi. Netto il miglioramento, per contro, dell’utile operativo a 634 milioni di euro, in progresso del 29%. Nei primi nove mesi del 2013, Air France-Klm ha perso 649 milioni contro il rosso di 980 milioni di un anno prima. I ricavi sono saliti dell’15 a 19,5 miliardi.
Un altra compagnia ha rilasciato i conti: si tratta di Lufthansa, che oltre ad annunciare un calo dell’utile sui nove mesi a 247 milioni (-65%) su 22,7 miliardi di ricavi, è entrata nella partita Alitalia. Il ceo della compagnia tedesca, Christoph Franz, riferendosi all’ex compagnia di bandiera sottolinea che "ovviamente ci dovranno essere dei limiti a ripetuti aiuti di Stato". La società italiana ha invece preso posizione in un’altra polemica, rilanciata dal Fatto Quotidiano, sul tema dei biglietti non garantiti viste le difficoltà finanziarie. La compagnia italiana ha confermato in una nota "la continuità dei voli e diffida chiunque dal diffondere notizie allarmanti e nocive per la società".
(31 ottobre 2013)
CORRIERE.IT
Giornata campale per via della Magliana. In mattinata la decisione dei francolandesi di svalutare a zero la propria quota in Alitalia, «considerata la situazione dell’incertezza». A riferirlo gli allegati finanziari alla presentazione dei conti trimestrali della società franco-olandese. Secondo il quotidiano La Tribune, la compagnia francese sarebbe persino orientata ad un «no» all’aumento di capitale (via della Magliana ha diffuso i risultati del terzo trimestre al termine della riunione odierna del consiglio di amministrazione: l’utile netto è di solo sette milioni, venti milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2012).
LE DICHIARAZIONI - La decisione del vettore francese porta a una ridda di dichiarazione. Il primo a parlare è il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che nel caso di mancata ricapitalizzazione « è evidente che un partner internazionale forte vada trovato». A seguire il ceo di Lufthansa, Christoph Franz, ha tenuto a sottolineare come la Ue abbia una chiara politica sui sussidi: «Ci sono modalità legali per aiutare le compagnie aeree in difficoltà, ha detto, «ma ci sono limiti riguardo ai ripetuti aiuti di stato» (e British Airways qualche giorno fa aveva dichiarato di essere dello stesso avviso). Nel pomeriggio si esprime anche Roberto Colaninno, presidente a questo punto uscente della compagnia, che annuncia l’intenzione di non ricandidarsi alla cloche del gruppo né ad avere posizioni di vertice.
PERDITE - Ad ogni modo la decisione è stata presa dopo il consiglio di amministrazione del 14 ottobre che ha approvato l’aumento di capitale da 300 milioni di euro. A fronte di questa decisione, Air France-Klm «ha registrato la sua quota parte nelle perdite di Alitalia e una previsione di minusvalenza, per un montante totale di 202 milioni di euro». Si tratta di un deprezzamento del 25% circa, esattamente la quota in carico ai soci francesi.
LA CONTINUITÀ- Via della Magliana presa di sorpresa si sente in dovere di ricordare l’aumento di capitale in corso e risponde a chi mette in dubbio la continuità dei voli. «Alitalia diffida chiunque dal diffondere notizie allarmanti e nocive per la società; Alitalia si rivarrà su chiunque arrechi danno alla società stessa».
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LA NOTA - Nella nota Alitalia ricorda inoltre «che l’aumento di capitale in corso per 300 milioni di euro è già stato versato per 130 milioni, ed è garantito da Poste italiane e dalle due principale banche del Paese: Intesa Sanpaolo e UniCredit». Il Fatto Quotidiano dedica un articolo alla compagnia: «Alitalia rischia il crac, biglietti non garantiti» è scritto tra virgolette nel titolo. «L’agenzia di viaggio olandese che serve la Commissione Ue sconsiglia di volare - è scritto nel sommario - con la compagnia italiana: “Se fa bancarotta non rimborsiamo”».
GLI SCENARI - Tuttavia è evidente che un passo indietro della compagnia franco-olandese complicherebbe, e non poco, i piani dei soci italiani, inclusa la new entry Poste, quelli delle banche creditrici impegnate a garanzia dell’aumento di capitale, Unicredit e Intesa San Paolo, e quelli del governo, che continua a ritenere Air France l’unica vera partnership possibile. Anche se, sia a Palazzo Chigi che a Fiumicino, è stato più volte fatto presente che l’operazione finanziaria è strutturata in modo tale da essere garantita anche se Air France decidesse di non fare la propria parte. Il problema, con l’inoptato che sarebbe comunque garantito dal consorzio delle banche, diventerebbe quello di trovare, in fretta, una partnership internazionale alternativa.
LA GIORNATA - Sono arrivate indicazioni significative proprio dai due amministratori delegati delle banche impegnate nella partita. L’obiettivo di Unicredit «non è di diventare socio di Alitalia, ma creare le condizioni affinché i soci sottoscrivano l’aumento di capitale e questo abbia successo, per poi uscire dall’equity», ha chiarito l’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni. «Bisognerà arrivare ad un accordo con un partner industriale che deve essere Air France, ma se non sarà così valuteremo una soluzione diversa», ha spiegato Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo.
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LE GARANZIE - Si muovono anche le associazioni di consumatori. Il Codacons si è rivolto all’Enac, chiedendo all’ente di farsi garante dei viaggiatori. «Dopo le ultime notizie emerse in queste ore, e considerata la delicata fase di incertezza che coinvolge il futuro della compagnia aerea, è necessario garantire i collegamenti Alitalia a lungo termine, e il rispetto dei diritti dei passeggeri» scrive l’associazione in una nota. «Ovviamente ci auguriamo che la situazione si risolva per il meglio - aggiunge il Codacons - ma nel caso in cui la compagnia aerea dovesse risultare non in grado di assicurare la continuità dei collegamenti, l’Enac dovrà interrompere immediatamente la vendita dei biglietti da parte dell’azienda, e disporre il rimborso per chi ha già acquistato voli per i prossimi mesi».