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 2013  ottobre 31 Giovedì calendario

TESSERE TRIPLICATE A TREVISO SOLDI A TORINO E RISSA A ROMA BUFERA SUL VOTO NEI CIRCOLI PD


TESSERAMENTI gonfiati, equilibri decisi da pattuglie di stranieri appena iscritti al partito, congressi azzerati. La battaglia per la conquista del Pd è anche questo, uno scontro all’ultimo sangue macchiato — in alcuni casi — dal sospetto di congressi locali taroccati. Una sfida che si arricchisce, ora dopo ora, di nuovi casi imbarazzanti. I candidati, per adesso, preferiscono maneggiare con cura il tema.
Gianni Cuperlo, ad esempio: «Polemiche tra candidati? Assolutamente da evitare. Anzi, fermiamo questo processo o danneggiamo il partito e perdiamo credibilità. Sono pronto a prendere pubblicamente posizione. Insieme agli altri candidati? Non ho nessun problema a farlo». Eppure, il veleno circola copioso nelle vene dem. Un renziano come Ernesto Carbone non usa giri di parole: «Cuperlo rivendica 49 segretari provinciali, sicuramente è con lui Crisafulli. Una cosa è certa, le nostre sono liste “decrisafullizzate”». Da Torino a Bari, passando per Roma e Rovigo, ecco una panoramica del caos tesseramento. Per dirla con Paolo Gentiloni, «questi episodi sono il segno di una degenerazione, alla quale spero che la segreteria di Renzi porrà rimedio».


ROMA — Copre tutta la Penisola, il pasticcio del tesseramento Pd. Finti iscritti, denunce e congressi fantasma accompagnano la sfida per la conquista della segreteria. Un evento democratico, uno sforzo imponente. Ma con alcuni incidenti di percorso.

TORINO E LE TESSERE PAGATE
Uno dei primi casi al centro delle polemiche. Sollevato dal parlamentare Stefano Esposito, che ha raccontato di aver visto due anziani ricevere i soldi per il tesseramento. E ora Esposito rincara la dose: «L’atteggiamento di chi dice di evitare polemiche sui congressi assomiglia a quei sindaci siciliani che di fronte alle prime denunce contro il pizzo dicevano che così si gettava discredito sui loro paesi ». Le polemiche riguardano soprattutto i massicci pacchetti di tessere nelle mani di alcune famiglie, in particolare di quella di un ex esponente del Psi subalpino.

ASTI E GLI ALBANESI
Altro caso limite è quello di Asti. La stragrande maggioranza dei nuovi iscritti al partito è albanese. Centinaia di nuove tessere in poche ore, due su tre andate a cittadini extracomunitari. Un boom che alimenta sospetti. Ora il caso è nelle mani della commissione che vigila sul regolare andamento del congresso.

LO SCONTO A MILANO
Tutto regolare per la commissione di garanzia, ma nel Pd milanese la tensione è alle stelle. Per il segretario provinciale in due circoli si è registrata un’affluenza record: i renziani, accusano gli amici di Cuperlo, hanno fatto decine di tessere nuove con lo sconto, 15 euro invece di 30. Altri problemi a Pantigliate (Milano Sud), dove il circolo ha negato la tessera al sindaco dem Lidia Rozzoni. È dovuto intervenire il segretario uscente per fornirle la sospirata tessera.

ROVIGO NEL CAOS
Tessere gonfiate, iscrizioni pilotate, violenti scambi d’accuse. È bufera sul Pd veneto, costretto a sospendere il congresso provinciale di Rovigo e alcuni di quelli previsti nel Polesine. Renziani e bersaniani, in lotta per la segreteria, si accusano a vicenda di ogni sorta di scorrettezze: da gruppi di stranieri tesserati per alterare gli equilibri a iscritti raddoppiati da un giorno all’altro. Polemiche anche a Treviso: in alcune sezioni si segnala l’impennata di iscritti, fino al 200% in più.

BOOM A FIRENZE
A Grosseto una raffica di ricorsi per iscrizioni contestate mette a repentaglio il regolare svolgimento del congresso. Problemi anche a Viareggio. Secondo le prime stime, i conti del partito toscano dovrebbero registrare alla fine un aumento di iscritti del 15 per cento. Del 30% a Firenze, con ottocento nuovi iscritti.

RISSA A ROMA
Caotica anche la situazione nella Capitale. Rissa nel circolo di Vigne Nuove, dove due dirigenti - Claudio Ricozzi e Riccardo Corbucci - sono finiti all’ospedale. Sospeso il congresso del circolo Cotral, mentre quello di Cinecittà è slittato di alcuni giorni. A causa, pare, di un tesseramento gonfiato che ha fatto lievitare gli iscritti di 150 unità. È alta la tensione tra Tommaso Giuntella e Lionello Cosentino, entrambi vicini a Gianni Cuperlo. Il candidato alla segreteria li ha convocati per cercare di abbassare i toni.

RICORSI A NAPOLI
Il segretario uscente Gino Cimmino, al 33% dei consensi, ha presentato ricorsi a Vico Equense e nei quartieri napoletani di Vomero e Soccavo. A Portici molti votanti sono stati rinviati a casa, con contestazioni sulla loro iscrizione. Contestazioni sui verbali anche a Giugliano, dove fra l’altro erano state chieste oltre 800 nuove tessere. Al Vomero, poi, mancava addirittura l’anagrafe degli iscritti. A Casoria invece il congresso è stato addirittura cancellato.

LE TESSERE DI AVELLINO
Pioggia di ricorsi ad Avellino, dovuti soprattutto alla crescita abnorme degli iscritti: si contano 1.900 nuove tessere. Matteo Orfini ha segnalato ben quattro situazioni di votanti fantasma. La più clamorosa ad Avellino città, con una truppa di 600 voti arrivati l’ultimo giorno.

INTIMIDAZIONI A SALERNO
Due dei candidati alla segreteria provinciale, Vincenzo Pedace e Sergio Annunziata, hanno segnalato nei congressi cittadini episodi di intimidazione e di tessere acquistate in blocco e distribuite davanti ai seggi a cittadini ignari chiamati a votare.

CASERTA, LITE SULLA DATA
Si litiga ancora sulla data. I sostenitori del renziano Peppe Roseto, fra cui Pina Picierno, non riconoscono il comitato dei garanti e hanno chiesto che il voto non si tenga prima del 9 novembre. L’altro fronte, che comprende giovani e cuperliani, ha denunciato il tentativo dilatorio degli avversari, ottenendo dalla direzione regionale l’indizione del congresso per domenica prossima.

RESET CATANIA
Congresso annullato nel capoluogo etneo. Gli sfidanti hanno fatto a gara per conquistare più iscritti. Ora tocca alla commissione verificare denunce e ricorsi.

IL MIRACOLO DI PARMA
Boom di iscritti a Pellegrino Parmense. Tre iscritti al Pd nel 2012, cinquanta quest’anno. Tutti compatti per sostenere uno dei tre candidati alla segreteria provinciale, Alessandro Cardinali. Risultato: 50-0. Una autentica “macchina da guerra”.