Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 31 Giovedì calendario

PROBLEMI TECNICI E COSTI ALLE STELLE IL SUPER AEREO ANCORA NON DECOLLA


La versione della Lockheed Martin è che l’Italia guadagnerà dal progetto F 35 più di quanto spenderà, se i prossimi governi non cambieranno idea bloccando l’operazione.
Il nuovo caccia di quinta generazione è un programma da 392 miliardi di dollari, che ha provocato polemiche a non finire per i costi, i problemi tecnici incontrati, l’utilità del nuovo aereo. L’Italia doveva acquistarne 121, ma è scesa a 90, per una spesa complessiva che il ministro della Difesa Mauro ha quantificato in 12,1 miliardi. L’assemblaggio dei nostri primi caccia, che dovrebbero essere pronti nel 2015, è cominciato a luglio nello stabilimento di Cameri, in provincia di Novara.
Secondo Stephen O’Bryan, vice presidente della Lokcheed, alla fine l’Italia ci guadagnerà: «Avrete un ritorno di almeno 15 miliardi, cioè più della spesa prevista. Questa cifra potrà aumentare, se verrà finalizzato il progetto di cui stiamo parlando con Alenia, per trasformare Cameri nel centro di manutenzione dell’intera flotta europea. Sarebbe la soluzione più logica, perché il nuovo stabilimento ha tutte le caratteristiche giuste». Al momento, secondo la Lockheed, le aziende italiane coinvolte nel progetto sono circa 30, a partire dall’Alenia che costruisce le ali e il cassone alare, cioè grosso modo il 60% dell’operazione. I posti di lavoro creati sono 6.000, ma potrebbero aumentare, se Cameri diventerà davvero l’hub europeo del nuovo caccia.
Il problema più grave incontrato è quello del costo, lievitato di circa il 70% dall’inizio. Ora un F 35 costa 240 milioni, ma secondo la Lockheed il prezzo è destinato a scendere a 85 milioni nel 2018.
Una revisione condotta dal Pentagono ha individuato 716 problemi tecnici da affrontare, ma secondo i produttori l’80% è stato già risolto, come ad esempio la funzionalità del nuovo elmetto. Una simulazione condotta dalla Rand aveva rivelato che l’F 35 perderebbe un duello con il Sukhoi, ma quelle fatte dalle aviazioni dei Paesi coinvolti rispondono che non avrebbe rivali. La polemica in Italia riguarda anche il fatto che abbiamo già investito nell’Eurofighter, ma la Lockheed sostiene che questo caccia appartiene a una generazione già superata, e l’aereo del futuro deve avere le caratteristiche dell’F 35. [P. MAS.]