Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 30 Mercoledì calendario

«INFEDELE? ORA SOLO SUL SET»


Milano, ottobre
Apetta il terzo figlio, dal cognato, non dal marito. Sì, Stefania Rocca è divisa tra due uomini. Beh, accade nella fiction di successo Una grande famiglia 2 dove l’attrice, nel ruolo di Chiara, è sposata col misterioso Edoardo-Alessandro Gassman e ama il sognatore Raoul-Giorgio Marchesi. Nella realtà, l’attrice torinese è legatissima a Carlo Capasa, pugliese, imprenditore della moda e del marchio Costume National, da cui ha avuto Leone, 6 anni, e Zeno, 4.
Il suo Carlo non ci sente: ci dica di amori, amanti e intrecci del cuore.
«Non mi è capitato di essere divisa tra due amori. Mi è successo di non essere totalmente fedele, e di scegliere un terzo uomo. Non ce la farei ad avere un amante fisso. Tradisco Carlo solo col mio lavoro. Sublimo. E se dovesse tradirmi lui, preferirei non saperlo. Lui non è geloso. Invece io lo sono stata molto. Quando alle sfilare lo vedevo mettere le mani addosso alle modelle, mezze nude, mi veniva voglia di uccidere qualcuno. Il legame con Carlo e la maternità mi hanno fatta crescere. Stare con lui mi fa star bene. Prima ero irrequieta, inafferrabile».
Nella fiction Altri tempi, nel ruolo della prostituta Duchessa, stava bene in guépière: le mette anche per Carlo?
«Ogni tanto. Il sesso per me è fondamentale. Amo la fisicità. Anche come mamma, sono molto fisica. E, pure se è sconsigliato, mi piace dormire con i miei figli, sentirli vicini».
Ci pensa al terzo figlio?
«No, in famiglia si è creato un bell’equilibrio. I bambini stanno crescendo insieme. Sono tipetti divertenti, affiatati, complici».
È sul set di Un matrimonio da favola, di Carlo Vanzina. Nozze favolose in vista?
«Ho un po’paura del matrimonio. Forse per scaramanzia, forse perché i miei genitori sono separati. Anche se sono più romantica, rispetto al passato, mi spaventano gli annunci, l’abito, le feste. Carlo, invece, ci pensa. Stiamo insieme dal 2005. Lo frequentavo per lavoro da prima. Poi, una sera siamo andati a un concerto di Laurie Anderson e Lou Reed, a Milano. Eravamo in ritardo e lui, per correre, mi ha preso per mano. Tra noi c’è stata una scarica elettrica. Per paura non ci siamo guardati tutta la sera».
Nel film La bestia nel cuore amava una donna. Le è capitato?
«Non mi sono mai innamorata di una donna, ma ho avuto una stalker lesbica per tanto tempo. Sarà nato qualche equivoco perché ho dichiarato di amare l’universo femminile e per qualche mio ruolo androgino».
Recitando in Una grande famiglia si è fatta un’idea di famiglia ideale? Esiste?
«Si può dire che non esiste una famiglia se non c’è amore. Da piccola avrei voluto una di quelle famiglie unite, quelle che fanno sempre tutto insieme. L amia, mamma sarta, papà capo sorvegliante alla Fiat, tre sorelle, non era così, e ci ho sofferto. Poi ho capito che ci sono diversi tipi di famiglia. Quella di Carlo è la grande famiglia del Sud dove mi sono trovata subito bene. Mia suocera Maria Luisa è fantastica. Mi ha insegnato le ricette pugliesi: fave e cicoria e polpo in pignatta».
Amori da set? Ha lavorato con Cristopher Lambert, Jud Law, Alessandro Preziosi, Alessandro Gassman, Giorgio Marchesi, che ha scatenato fan in Rete per una scena di nudo...
«E ci saranno altri nudi... Però non mi sono mai innamorata dei colleghi: sono vanitosi, competitivi. Meglio chiacchierare di bambini, come mi è capitato con Luca Zingaretti sul set di Adriano Olivetti. Una volta io e Luca parlavamo di cene e discoteche. Oggi parliamo dei nostri figli, di quanto ci mancano, di quanto spazio ci lasciano per la vita di coppia. Siamo zerbini per famiglia». E il tono sa di felicità.