Massimo Laganà, Oggi 30/10/2013, 30 ottobre 2013
LA SCORTA DI RATZINGER
Città del Vaticano, ottobre
Quattro angeli custodi per Joseph Ratzinger. Il Papa emerito, 86 anni, meteo permettendo, non rinuncia mai a una passeggiata pomeridiana nei giardini del vaticano. Una piacevole abitudine che aveva da Pontefice. Coltivata con maggior passione adesso, in compagnia delle sue inseparabili «Memores Domini», le sorelle laiche di Comunione e Liberazione. Si chiamano Rossella, Loredana, Carmela e Cristina. Hanno sostituito nell’appartamento papale del Palazzo apostolico le religiose polacche, che accudivano Giovanni Paolo II. E hanno seguito Benedetto XVI nella sua nuova dimora, al primo piano dell’appena ristrutturato monastero Mater Ecclesiae. Rossella è l’ultima arrivata. Ha preso il posto di Manuela Camagni, morta in un incidente stradale nel novembre del 2010. Viene da Soresina (Cremona), faceva l’assistente sociale. Loredana, pugliese, è la regina dei fornelli. I primi piatti sono la sua specialità: pasta con salmone e zucchine e rigatoni al prosciutto vanno per la maggiore nella cucina di Ratzinger. Carmela, anche lei pugliese, è impegnata sul còte dolciario: prepara l’immancabile strudel, crostate e tiramisù, di cui il Papa emerito è ghiottissimo. Cristina, marchigiana, si occupa della segreteria. La giornata standard di Benedetto XVI inizia molto presto. La mattina, all’alba, c’è la celebrazione della messa nella cappella. Segue colazione in sala da pranzo. Poi, è il tempo del raccoglimento. Sua Santità si ritira nello studio privato. Sbriga la fitta corrispondenza. E si divide tra meditazione e preghiera. Molto tempo è dedicato alla lettura; in prevalenza libri di storia e teologia. Fra le note di Mozart, Bach o Beethoven. Non sono infrequenti le visite del fratello, monsignor George. Per lui c’è una camera degli ospiti sempre a disposizione.
PADRE GEORG, SEGRETARIO PARTTIME
Al rito delle passeggiate pomeridiane partecipa talvolta anche il prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Ganswein, già segretario particolare di Benedetto XVI. Padre Georg ormai divide il suo tempo tra un Papa emerito e un Papa regnante.
Una mole di lavoro notevole, per una situazione del tutto inedita. «Non posso neppure chiedere consigli al mio predecessore, perché non esiste», ironizza il prefetto. Che in giardino recita il rosario con Benedetto XVI, sotto l’attenta quanto discreta vigilanza della Gendarmeria vaticana. Nel corso della passeggiata spesso il Papa si ferma qualche minuto a chiacchierare con giardinieri o dipendenti, che si avvicinano per salutarlo. A smentire la fama del teologo austero e un po’ algido. O a confermare che di questi tempi, al Vaticano e dintorni, è tempo di empatia.