Fulmini 2/11/2013, 2 novembre 2013
BENEDIZIONE
«Ho una vita piena, è vero, ma per me è una benedizione. Non la cambierei per niente al mondo. Come faccio a tenere insieme tutto? Ho Savannah, la mia compagna, e i miei figli con me durante il campionato, così posso vederli tutte le volte che giochiamo in casa. A stagione finita, passo insieme a loro tutto il tempo che posso» (LeBron James).
SOGNO «Sta dando le spalle al sogno di milioni di brasiliani. Un giocatore che rifiuta di giocare il Mondiale con la maglia della sua nazionale è automaticamente deconvocato» (il ct brasiliano Felipe Scolari commentando la decisione dell’attaccante dell’Atletico Madrid Diego Costa di giocare con la nazionale spagnola invece che con quella verdeoro).
PARAGONI/1 «Ero molto meglio di Cristiano Ronaldo. Non è presunzione, è un fatto. Chiunque mi ha visto giocare può affermare senza dubbio che io ero più forte» (il brasiliano Renato Portaluppi, 0 gol in 23 gare in Serie A con la Roma nella stagione ’88-’89).
PARAGONI/2 «Garcia come Mourinho? Il paragone tiene: hanno entrambi una bella faccia, sono giovani, gestiscono le conferenze stampa e sono vicini ai giocatori. Quando sono arrivato a Roma mi hanno chiesto se lo conoscessi e ho risposto di no. Ma sapevo che amava il bel gioco e questo lo abbiamo capito subito, dal ritiro: invece di correre come dei pazzi, cosa che succede spesso in Italia, abbiamo lavorato tanto con la palla. E oggi siamo la squadra che gestisce meglio il pallone e che tira di più» (Mehdi Benatia).
ODIO «L’ho sempre odiato perché è così competitivo e da avversario è una cosa che mi ha sempre infastidito. Averlo come compagno di squadra, però, è tutta un’altra cosa» (Chris Kaman, centro dei Los Ageles Lakers).
SPETTACOLO «In MotoGP, anche con la crisi, abbiamo continuato ad investire, soprattutto per la produzione televisiva. Non torneremo mai più alla libertà assoluta. Forse calcio e F.1 hanno più seguito, ma io non vedo nessuno spettacolo al mondo migliore del nostro» (Carmelo Ezpeleta, patron della Doma che organizza Motomondiale e Superbike).
PALCOSCENICO «Per me il campo è un palcoscenico, mi piace recitare, far vedere al pubblico quello che provo con le espressioni del viso, con i movimenti. Ogni partita è uno spettacolo» (Serena Williams, decisa a intraprendere la carriera di attrice quando smetterà col tennis).