Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 27 Domenica calendario

VISI, TIC E MANIE: ER SECCO E GLI ALTRI

I romani vanno di fretta, non hanno troppa voglia di penetrare nei meandri psicologici delle persone, capiscono presto che la vita è un grande teatro dove ognuno è chiamato a recitare la sua parte: e dunque, pirandellianamente, ognuno ha la sua maschera e un soprannome che porterà con sé a lungo, forse per sempre. Alcuni di questi nomignoli sono scontati, er Secco, er Caciotta, er Caciara, Belli Capelli, ma altri sono veramente geniali. L’altro giorno ho visto in un bar un tipo che voleva offrire a due amici il caffè: “Pago io, pago io!” e ha cominciato a cercare il portafoglio nella tasca di dietro a sinistra, poi in quella di destra, poi nella tasca della giacca a sinistra e poi a destra, e di nuovo è partito con questo giro di perlustrazione fatto di torsioni e rapide toccatine. Alla fine i caffè li ha pagati un altro. Pare che questo balletto alla ricerca del portafoglio assente si ripeta ogni mattina, tant’è che il tipo nel bar è soprannominato “Er Macarena”.
In un altro bar, invece, ho incrociato “Asso e tre”, così lo chiamavano e non capivo bene il motivo, forse era un giocatore di carte incallito? Macché, era un uomo che aveva parecchi tic, strizzava gli occhi e si mordeva le labbra come un giocatore di briscola che lancia segnali al compare. Non c’è pietà nei soprannomi, spesso un difetto fisico diventa il tratto dominante di un’intera esistenza, ma forse non c’è neanche cattiveria, è solo un modo rapido per distribuire le parti nella commedia. Grassi, magri, pelati, tartaglioni, lungagnoni e bassetti vengono catalogati in un baleno e per sempre. Il più incredibile di questi nomignoli crudeli l’ho sentito tanti anni fa al cinodromo, luogo dove non c’era grande spazio per sentimenti gentili: girava un uomo al quale mancava un’orecchia, era amico di tutti e tutti lo chiamavano “Er tazzina”!