Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 30 Mercoledì calendario

LONDRA ATTRAE MILIARDI ISLAMICI


Questa settimana Londra srotola i tappeti rossi per accogliere i miliardi del fondi islamici. L’occasione è la prima edizione del Forum economico islamico mondiale (Wief), da ieri a giovedì a Londra, con 1.500 partecipanti tra finanzieri e amministratori di fondi. Il Forum si tiene abitualmente nei paesi islamici da nove anni, ma questa è la prima fuori dai confini, ed è stata scelta Londra. La città è coinvolta ai massimi livelli politici e istituzionali, con il discorso inaugurale del premier Cameron e la cena di gala con il principe Carlo. Del resto tra gli ospiti c’è anche il re di Giordania, i capi dei governi della Malesia e del Pakistan, il principe del Bahrein, il sultano del Brunei e il presidente del Bangladesh. Il settore è stimato intorno ai 1.200 miliardi di dollari (870 miliardi di euro) di attivi nel mondo, in crescita del 15-20% l’anno. L’ Europa rappresenta soltanto l’8% di questo mercato (il 5% soltanto nel Regno Unito) dominato dalla Malesia, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. L’1% negli Usa. Londra, una delle due capitali finanziarie del mondo, non ha perso tempo a riconoscere le potenzialità di questi investitori musulmani e si è subito adattata a questo mercato aspirando, dichiaratamente, a diventare l’hub della finanza islamica. La City conta cinque banche specializzate, 22 studi legali e i quattro big delle valutazioni hanno sviluppato dipartimenti ad hoc per rispondere a questa domanda. Alla Borsa di Londra sono quotate 37 obbligazioni monetarie conformi alle norme islamiche. Il paese, inoltre, ha anche adattato la sua normativa fiscale alle particolarità del settore e le business school hanno istituito insegnamenti specializzati. L’obiettivo è sviluppare gli investimenti rispettando i dogmi dell’Islam. A Londra, il fondo sovrano del Quatar ha investito nella spettacolare torre The Shard di Renzo Piano, mentre il fondo sovrano della Malesia è dietro il gigantesco progetto urbano di trasformazione e riqualificazione urbana della storica centrale termoelettrica di Battersea che richiederà un investimento di 1,17 miliardi di euro. Ancora, l’operatore portuale di Dubai, Dp World, svilupperà il porto di Londra sul Tamigi.