Vittorio Da Rold, Il Sole 24 Ore 30/10/2013, 30 ottobre 2013
LA NUOVA VIA DELLA SETA? SOTTO IL BOSFORO
Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha realizzato il sogno dei sultani ottomani: unire l’Europa all’Asia accorciando i tempi sulla antica "via della seta" e passando sotto il Bosforo, uno dei passaggi navali più trafficati e meravigliosi al mondo.
Ankara ha deciso di celebrare i 90 anni dalla fondazione della Repubblica - fondata nel 1923 da Mustafa Kemal Ataturk, il padre della Turchia moderna - inaugurando "Marmaray", uno dei tanti progetti faraonici del premier turco per Istanbul, il primo tunnel sotto il Bosforo che consentirà di attraversarlo in 4 minuti in treno fra Asia ed Europa. Opera costruita in otto anni.
Erdogan - che stima di spendere in un decennio 250 miliardi di dollari per strade, gasdotti e infrastrutture IT - ha in programma inoltre la costruzione di un terzo ponte sul Bosforo (realizzato dal consorzio fra la turca Ic Ictas e l’italiana Astaldi), un terzo mega-aeroporto sulla sponda asiatica, il maxi-ospedale Etlik con 20mila addetti (sempre costruito da Astaldi), e il canale Istanbul, un tracciato parallelo al Bosforo lungo 50 chilometri e più lungo del canale di Suez che partirà dal Mar Nero per arrivare al Mar di Marmara.
Quanto al tunnel ferroviario è stato realizzato in collaborazione con il Giappone, che ha fornito tecnologia e soldi ed è costato oltre 3 miliardi di euro.
Alla cerimonia inaugurale del tunnel, tenuta poco distante dalla vecchia stazione dell’Orient Express, ha partecipato accanto al presidente turco Abdullah Gul e a Erdogan anche il premier giapponese Shinzo Abe che, dopo aver "scippato" a Istanbul le Olimpiadi, si ripresenta nella città anche per cercare di vendere tecnologia per le future centrali nucleari turche.
La galleria sotto il Bosforo è la più profonda del mondo sott’acqua, è in alcuni punti a meno 62 metri dalla superficie. È lunga 14 chilometri, di cui 1,4 sott’acqua. È progettata affinché consenta il passaggio fra le sponde europea e asiatica di Istanbul ogni giorno di 1,5 milioni di pendolari, dando sollievo al traffico della megalopoli sul Bosforo che conta 15 milioni di abitanti, di cui più della metà abita in Asia e il 90% lavora in Europa. Il tunnel riunirà la linea di trasporto su rotaia suburbana tra le due rive della capitale turca, collegandola a metrò e treni pesanti e formando un unico passante di 76,3 km tra i capolinea di Gebze e Halkali.
Tutto a prova di terremoto: il passaggio, a soli 20 chilometri dalla Faglia anatolica settentrionale, ad alto rischio sismico, è stato reso flessibile per resistere a un sisma fino al nono grado di magnitudo. I lavori sono iniziati nel 2005, e sono stati poi rallentati dalla scoperta di numerosi reperti archeologici. La sua realizzazione, prevista per il 2008, è stata ritardata di 5 anni per la scoperta, di un porto d’epoca bizantina (IV secolo) proprio all’imbocco del tunnel, a Yenikapi, sul lato europeo di Istanbul davanti a Uskudar, dove i treni si connetteranno alla metropolitana.
L’idea di un tunnel sotto il Bosforo è vecchia di 150 anni, ai tempi del sultano Abdulmedjid. I primi progetti furono presentati da ingegneri occidentali nel 1981, sotto Abdulhamid II. Ma problemi tecnici e poi finanziari hanno imposto continue dilazioni al progetto.
Negli ultimi tempi molte voci critiche si sono levate per denunciare rischi per la sicurezza della galleria, realizzata in un’area a forte probabilità sismica, e inaugurata, affermano, troppo frettolosamente in vista delle elezioni amministrative di marzo 2014 che rischiano di diventare un referendum su Erdogan e la sua leadership, giudicata da molti turchi anche nel suo stesso partito Akp, troppo autoritaria, soprattutto dopo la dura repressione delle proteste giovanili di Gezi Park a giugno.
Secondo la Camera degli Architetti e degli Ingegneri di Istanbul (Tmmob), il tunnel sotto il Bosforo non avrebbe un sistema elettronico di sicurezza e rischierebbe l’allagamento in caso di rottura di una porzione. Le critiche sono state rispedite al mittente dal ministro dei trasporti Binali Yildirim, secondo cui il tunnel sarà «il posto più sicuro di Istanbul».
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