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 2013  ottobre 30 Mercoledì calendario

A CHE PUNTO È LA LOTTA AL CANCRO?


Piero Sierra, presidente dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) ha presentato i Giorni della Ricerca, dal 4 al 10 novembre, per promuovere informazione e raccolta fondi, a cui la Rai dedicherà una settimana. Perché In Italia il tumore è la malattia socialmente più grave?
«Un uomo su due e una donna su tre svilupperà un cancro nella propria vita. Ogni giorno sono mille i nuovi casi di tumori diagnosticati, ma fortunatamente tutto questo è compensato dal 60% delle guarigioni», ha detto il presidente dell’Airc. E ha sottolineato che i risultati ottenuti dai ricercatori, che oggi permettono un’elevata percentuale di guarigioni, vanno difesi e garantiti. «Per fare questo l’Airc - ha spiegato - può contare su un milione e mezzo di soci, 20 mila volontari e oltre un milione e 600 mila italiani che hanno donato lo scorso anno attraverso il 5 per mille. Oltre al milione e 250 mila telespettatori che nel 2012 hanno offerto il loro contributo proprio accogliendo l’invito dei conduttori Rai». Anche quest’anno Sierra invita gli italiani alla generosità perché «non possiamo permetterci di perdere quello che abbiamo ottenuto, nonostante la crisi». La malattia purtroppo, non conosce la crisi.
In che modo la tv pubblica aiuta la ricerca?
Si parte da Uno Mattina, che lunedì 4 novembre dà spazio all’approfondimento sulle nuove frontiere della diagnosi e della cura del tumore al polmone e che per l’intera settimana racconta i successi della ricerca, per concludere con uno speciale «Elisir» di due ore dedicato alla ricerca sul tumore domenica 10 a partire dalle 21,30. «Si tratta di un appuntamento a cui teniamo molto - ha precisato la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola -. È l’occasione di dar voce a giovani ricercatori per trattare un tema molto importante». «C’è uno sforzo enorme e che dà risultati importanti che dobbiamo raccontare», ha aggiunto il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi. «Nel corso della vita la metà delle persone si ammaleranno di cancro - ha puntualizzato Pier Paolo di Fiore, ricercatore dell’Istituto europeo di oncologia di Milano - la buona notizia è che molti tumori sono curabili, grazie ai progressi costanti della ricerca».
Qual è il contributo del calcio?
Nell’ambito delle giornate della ricerca tornerà anche sui campi di serie A sabato 9 e domenica 10 «Un goal per la ricerca», con i calciatori Stephan El Shaarawy, Claudio Marchisio e Javier Zanetti, che insieme ad Alessandro Del Piero inviteranno i tifosi a donare via Sms al numero 45503 per sostenere il lavoro dei ricercatori, mentre il 9 novembre tornerà in 750 piazze l’appuntamento con i «Cioccolatini della Ricerca» ( 10euro la confezione creata dalla Lindt) acquistabili anche sul web. Queste e altre informazioni si ottengono telefonando al numero 800 350 350 o visitando il sito www.airc.it.
A che punto è la lotta al cancro?
Richiede ancora molta ricerca per trovare soluzioni adeguate, per chi combatte ora e per coloro che si ammaleranno in futuro. Le percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi sono arrivate al 63% per le donne e al 57% per gli uomini. Oggi nel nostro Paese 2 milioni e 850 mila persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. Erano quasi 1.500.000 nel 1993, 2.250.000 nel 2006. Merito soprattutto della maggiore adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e della maggiore efficacia delle terapie. Quasi il 70% dei tumori potrebbe, infatti, essere prevenuto o diagnosticato in tempo se tutti avessero stili di vita corretti e se tutti aderissimo ai protocolli di screening e diagnosi precoce. Non solo è necessario non fumare e alimentarsi correttamente, è sempre più importante che le persone seguano i programmi di prevenzione di sicuro impatto e che si continuino a cercare strumenti per individuare i tumori prima che si manifestino con sintomi.
Quanto incide l’esplorazione del genoma?
A sessant’anni dalla scoperta della struttura del Dna sono moltissime le cose che si conoscono in più del nostro nemico cancro. Soprattutto si sa che è una malattia che non viene soltanto dall’esterno. Il cancro nasce dentro di noi, con l’aiuto determinante di fattori esterni come il fumo di sigaretta. Nasce dalle nostre cellule, nel cui Dna avvengono particolari cambiamenti che gli scienziati chiamano mutazioni, capaci in alcuni casi di trasformare una cellula normale in una tumorale. Oggi si può dire di aver compilato una sorta di dizionario del cancro, un manuale di istruzioni che permette di leggere con più semplicità e tempestività la malattia. Ma questo ancora non basta. Se si riuscirà a vedere il cancro in tre dimensioni e a compilare un dizionario di tutte le mutazioni presenti nei tumori, si potranno dare ai pazienti risposte più immediate e concrete per migliorare la diagnosi. Bisogna perciò individuare precocemente i segnali rilasciati dalle cellule tumorali, per esempio nel sangue, anticipandone così l’individuazione e trovando il farmaco più appropriato per ogni singolo tumore. È fondamentale prevedere gli eventuali sviluppi della malattia, attraverso le caratteristiche molecolari del tumore, simulate al computer.