Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 29 Martedì calendario

IL COLOSSO NSA, SPESE MILIARDARIE PER ASCOLTARE I SEGRETI DEL MONDO


LA STRUTTURA
NEW YORK Se fosse un’azienda, il suo bilancio la porrebbe nel 10% delle società più ricche della Fortune 500. Se fosse un’agenzia immobiliare, potrebbe fregiarsi del possesso di una delle proprietà più grandi del mondo, con una superficie di 280.000 metri quadrati. La National Security Agency è il braccio elettronico dello spionaggio americano, l’unica delle tre agenzie della sicurezza (oltre alla Fbi e alla Cia) a non dover chiedere l’autorizzazione per condurre indagini sulle persone, ma solo sugli strumenti di comunicazione che le collegano l’una all’altra. È nata agli inizi della guerra fredda nel 1952, quando il governo americano si rese conto che l’attività di decrittazione dei messaggi telefonici, fino ad allora affidata alle altre agenzie, aveva bisogno di una sua sede e di una organizzazione separata. Si pensava di poterla ospitare all’interno del Pentagono, ma nel giro di pochi anni fu chiaro che il volume dei dati, e la loro segretezza, richiedeva una posizione più isolata e protetta. La sede fu allora spostata nella cittadella fortificata di Fort Meade in Maryland, un complesso di 1300 costruzioni divise tra diverse agenzie governative, dove il quartiere generale della Nsa è rimasta per tutto il resto del secolo scorso. Un solo dato è sufficiente a definire l’intensità del lavoro che vi viene svolto: la bolletta elettrica del centro è di 40 milioni di dollari l’anno, quanto quella dell’intera capitale dello Stato: Annapolis.L’attività è cresciuta in modo progressivo negli anni, negli Usa, e soprattutto all’estero. Nel decennio successivo alla fine della seconda guerra mondiale gli Usa strinsero un accordo di spartizione dei compiti di vigilanza con alcuni paesi amici, conosciuti come Five Eyes, i cinque occhi: Usa, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Postazioni di raccolta e elaborazione dei dati furono costruite in ognuno dei paesi, e il centro britannico del North Yorkshire è rimasto fino a pochi anni fa il più grande “orecchio” elettronico del mondo, con propaggini in Africa e in Asia. Per l’Europa invece le centrali operative sono in Germania: la prima in prossimità di Francoforte, e ora a Wiesbaden, dove è in costruzione una seconda unità operativa che raccoglierà le informazioni provenienti da tutto il continente.
DOPO L’11 SETTEMBRE
L’internalizzazione delle operazioni è uno dei fenomeni che fa da sfondo all’attuale scandalo del Datagate: alcuni dei partner americani che collaborano da anni alla raccolta dei dati, scoprono ora di essere divenuti oggetto dello spionaggio statunitense. Una posizione che è aggravata dalle intercettazioni telefoniche dei propri governanti. Il passaggio che ha determinato questo smottamento si è verificato l’11 settembre del 2001 con l’attacco alle Torri Gemelle di New York. L’intelligence americana si è scoperta fragile e violabile, e ha reagito con una forte contrazione, e con l’esplosione della spesa di investimento sulla sicurezza.
La Nsa è il simbolo più visibile di questo cambiamento. Il suo bilancio di spesa ha raggiunto quest’anno 10,8 miliardi di dollari, e l’esigenza di chiudersi a riccio ha generato un progetto architettonico senza precedenti. La nuova sede del centro dati è stata ultimata da poco nel deserto dello Utah, in prossimità della cittadina di Bluffdale. È costata 3 miliardi di dollari, ed è dotata di una capacità di memoria di 12 exabytes, pari alla metà dei dati che hanno circolato in tutto il mondo nel 2013.