Ugo Bertone, Libero 29/10/2013, 29 ottobre 2013
SCONFITTA DEI TALEBANI: MCDONALD’S
APRE A KABUL –
Fatevene una ragione: a Natale, o forse anche prima, non potrete più spalmare il vostro Big Mac con il ketchup Heinz. Venerdì, infatti, si è consumato il divorzio del secolo: «Dopo i recenti cambi al vertice di Heinz - recita una nota di McDonald’s - abbiamo deciso di affidarci ad altri fornitori. Dopo una serena trattativa, abbiamo deciso di comune accordo di garantire una transizione morbida al fine di non recare danno alla nostra clientela». Parole gravi, ma appropriate: per 40 anni, nella stragrande maggioranza dei McDonald’s (34mila in tutto nel mondo), il cheeseburger si è accompagnato alla salsa di Heinz. Un po’ come Antonio con Cleopatra, Romeo con Giulietta o, più appropriato, il cacio con i maccheroni. Oggi, il matrimonio indissolubile si è spezzato, senza drammi come hanno dimostrato le quotazioni di Wall Street.
Ma qualche strascico ci sarà. McDonald’s cerca di distrarsi, come si conviene dopo i dolori della separazione. La meta del viaggio è singolare: Kabul, l’ultima conquista della catena più famosa del mondo, che nella capitale afghana offre hamburgher di pollo, patatine fritte e Coca Cola che i clienti (uomini da una parte, donne in zona a parte, ben s’intende) consumano seduti su cuscini o sulla moquette. Senza ketchup Heinz, cosa che suona quasi una provocazione alla bandiera a stelle e strisce se si pensa che il segretario di Stato John Kerry ha sposato una Heinz (non più azionista, ormai). E ancor meno importa che, tra i collaboratori storici di 3G Capital, nuovo azionista di Heinz, ci sia Marc Mezvhinsky, marito nientemeno che di Chelsea Clinton, figlia dell’ex presidente Bill e di Hillary. Quando si parla di business, non c’è ragione di Stato che tenga.
All’origine dello strappo, infatti, c’è una guerra a suon di miliardi che coinvolge protagonisti di prima grandezza. A partire da due grandi, incorreggibili e arzilli vecchietti: Warren Buffet e Jorge Paul Lemann, 73 anni, ex campione brasiliano di tennis ma anche grande finanziere. I due, che si sono conosciuti nel board di Gillette, hanno un debole per i grandi affari. Lemann, numero uno di 3G, ha dato dapprima la scalata a Burger King, appannato rivale di McDonald’s. Poi, in accordo con l’amico Warren, ha lanciato in primavera l’assalto ad Heinz, un affare da 28 miliardi di dollari. Una sciocchezza per la coppia: Buffett, si sa, contende da sempre a Bill Gates e a Carlos Slim il titolo di uomo più ricco del pianeta. Il povero Lemann, che si è trasferito in Svizzera negli anni Settanta dopo un tentativo di sequestro del figlio, si deve accontentare di un patrimonio di 19,3 miliardi di dollari, in parte investiti in Imbev, uno dei maggiori gruppi mondiali di birra. Forse l’idea di coinvolgere Buffett è venuta a lui. Di sicuro il deal deve aver divertito il saggio del Nebraska che quando va a cena fuori sceglie di consumare un Big Mac a Omaha. Ma a McDonald’s, stavolta, la novità non è piaciuta affatto. E quando i due tycoon hanno deciso di spostare al vertice di Heinz Bernardo Hess, ovvero il numero uno di Burger King, l’ostilità è diventata guerra aperta. È l’uomo giusto, si sono detti i vecchi marpioni, per strappare clienti a Mc Donald’s. Così a Oak Brooks, Chicago, dove ha sede il quartier generale del panino più americano che ci sia, stanno già studiano la ricerca del nuovo pomodoro.