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 2013  ottobre 29 Martedì calendario

UNA MISS CHE STUDIA LE LEGGI E HA I VERSI DI DANTE TATUATI


JESOLO (Venezia) — La patronessa Patrizia Mirigliani ama ripetere che le miss appena incoronate sono fanciulle belle, certo; ma grezze, dallo stile incerto. Poi, durante l’anno di gloria («lavoriamo parecchio sulla loro personalità») si trasformano. E quando cedono la corona sono ormai donne spigliate, eleganti, di classe. Ritrattino da rottamare se consideriamo Miss Italia 2013. Giulia Arena, 19 anni, messinese, capelli lunghi castano-biondo, occhi verdi, fa vistosamente eccezione alla regola. Non per i requisiti fisici che rientrano nello standard. È bella, ma non più di altre ragazze in gara. È la verve che colpisce. Sul palco del Pala Arrex di Jesolo, al clou della lunghissima diretta tv trasmessa da La 7 (che ha provocato gli sbadigli del giurato Salvo Sottile), la reginetta ha subito dichiarato che quello «era solo l’inizio....». Perfino la corona indossata, sembrava disinvoltamente lì al suo posto, da sempre.
Quindi, per non farsi mancare nulla, la signorina Arena, dichiaratamente sfidanzata («l’ho lasciato prima, per non farlo dopo»), confermava lo stravagante segno distintivo citato sulla scheda personale: un tatuaggio, poco sopra il cuore, che recita qualche verso del ventiseiesimo canto dell’Inferno: «Fatti non foste a viver come bruti...». «Per sentirsi figlia di Dante», rivendica con orgoglio, Giulia. Il lato internazionale della Miss contemporanea è coperto dalla passione per la lingua inglese e dai viaggi compiuti negli Stati Uniti, Canada e Malta. Da qui, l’iscrizione alla Facoltà Internazionale di Giurisprudenza alla Cattolica di Milano. Ma il suo obiettivo, tutto sommato, è abbastanza in linea con i sogni delle aspiranti miss: entrare in tv e fare la conduttrice di programmi.
L’exploit è continuato, ieri mattina, durante la rituale conferenza stampa. Con il «valore aggiunto» di una dichiarazione di intenti, che tanto è piaciuta alla Mirigliani, tosta signora del Concorso nazionalpopolare, ben decisa a difenderlo ad ogni costo. Racconta, dunque, Miss Italia 2013: «Ho partecipato non per coronare il sogno di bambina, come pensano tutti. Piuttosto per reagire agli attacchi contro il concorso, alla polemica innescata dal presidente della Camera, Laura Boldrini, alle voci sul ruolo della donna in tv. Tutto ciò ha stimolato la mia voglia di dimostrare che non sono né nuda né muta». Applausi. Anche dai dirigenti de La 7, l’ad Marco Ghigliani e il direttore di rete, Paolo Ruffini. Che dichiarava soddisfazione per gli ascolti ottenuti (share del 5,5 per cento), confermando il bis per il 2014, con gli aggiustamenti necessari per «rendere al meglio un evento nazionalpopolare che fa parte a pieno titolo della storia del costume italiano». A dispetto dell’indisciplinato Salvo Sottile che, dopo aver annunciato «mai più a Miss Italia», ha twittato critiche e sbadigli durante tutta la serata.