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 2013  ottobre 29 Martedì calendario

GIULIA, LA MISS CHE VUOLE “SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA”


Sono bastate quelle due righe, tatuate fini, poco sopra il cuore, a colpire l’attenzione di tutti: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».
Divina Commedia, ventiseiesimo canto dell’Inferno. E così Giulia Arena, 19 anni, quella che doveva essere ricordata come la prima Miss Italia dell’era post-Rai, quella venuta dopo la polemica tra l’organizzazione del concorso e la presidente della Camera, Boldrini, nell’immaginario collettivo è diventata la reginetta che si ispira a Dante. La ragazza della porta accanto che d’estate va in vacanza-studio per migliorare l’inglese e con i coetanei provenienti da tutto il mondo rivendica l’orgoglio di essere italiana.
Dovrebbe essere il minimo quel sentimento, almeno a Miss Italia, penserà qualcuno. Ma forse non è poi così scontato. Lei, comunque, siciliana di Messina, con quel frammento di terzina impressa sul corpo ce lo ha ricordato. «Non amare abbastanza il nostro Paese è un nostro brutto vizio. Quasi nascondiamo il fatto di essere italiani oppure si ricorda soltanto ciò che non funziona: il lavoro che manca, la situazione politica. Chi fa così, sbaglia. Bisogna valorizzare le proprie origini. Io, nel mio piccolo, ho sempre cercato di farlo, ma so che tanti la pensano diversamente da me», racconta la prima Miss incoronata in diretta su La 7, capelli castano chiaro, occhi verdi e un metro e settanta di altezza.
E allora per celebrare questo amore per la patria, chi meglio di Dante e di quella famosa frase rimasta a lungo sepolta nell’antologia del liceo, riscoperta per caso, un’estate, a Malta, e subito scelta per il tatuaggio? «Anzi - confessa Giulia - è stata lei a scegliere me». Poche importanti parole che la neo-Miss definisce «la mia chiave di volta».
La sintesi perfetta di un modo di vivere. Che poi, a ben vedere, è lo stesso di Ulisse, colui a cui Dante fa pronunciare quei versi tanto ricordati: spingersi ogni volta un po’ più in là. Osare. «Dobbiamo andare oltre le nostre “colonne” mentali, i limiti che pensiamo di avere, i pregiudizi», prosegue Giulia. E intanto si pettina i capelli dorati. Ieri ha avuto giusto il tempo di prendersi cura di loro. Mezz’ora di pausa per uno shampoo e poi via. Foto e interviste, interviste e foto. Altro che riposo. «Finita la serata, sono passata dallo studio televisivo ai set fotografici. Abbiamo scattato per tutta la notte. Non dormo praticamente da tre giorni. Se sono stanca? Sì, un po’, ma se adesso mi liberassi all’improvviso di tutto questo la prima cosa che farei sarebbe festeggiare con i miei amici. In tanti momenti sono stati loro che hanno creduto più di me in questa avventura».
Archiviata la maturità scientifica, Giulia, figlia di un finanziere e di una casalinga che l’hanno portata con loro da Pisa a Livorno fino ad arrivare a Messina, la sua città, si è iscritta all’università: Giurisprudenza internazionale alla Cattolica di Milano. Qualche pubblicità e servizio fotografico a parte, non ha mai pensato a una carriera nel mondo dello spettacolo.
Figuriamoci poi i concorsi che tante volte fanno passare il concetto ragazza bella=ragazza stupida. «Lo odio. Insopportabile. Per questo mi sono sempre tenuta alla larga dalle gare di bellezza - spiega -. Io stessa non punto mai sul mio aspetto fisico. Sarebbe troppo facile. La cosa più importante è ciò che abbiamo dentro: la personalità». E allora la partecipazione a Miss Italia non è un controsenso? «No, perché fin da piccola vedo questo come un concorso serio e una bella occasione per mostrare a tutti proprio come sono io al di là del mio corpo».
Di sicuro questa ragazza che per il momento non vuol sentire parlare di fidanzati e tutta la sua attenzione la riversa sui «cuccioli» di casa - due cani, due pappagalli, due scoiattoli e un coniglio - c’è riuscita. Prima alla selezione provinciale. Prima alla selezione regionale. Il posto per le fasi finali di Jesolo subito assicurato. Fino alla conquista del titolo in cui Giulia ha avuto la meglio su Fabiola Speziale, anche lei siciliana, arrivata seconda e Federica Ciocci, di Cagliari, terza. E se la bellezza esteriore, indubbiamente e mai potrebbe essere il contrario, conta, di sicuro la testa ci mette del suo. La determinazione.
Quella «grinta» che Giulia cita quasi in ogni sua frase. Con cui dalle pre-finali in avanti ha saputo conquistare tutti. Un mix di coraggio, astuzia e intelligenza. Le stesse «armi» di Ulisse, di cui porta le parole scolpite sul petto.
Oltre al titolo, Giulia Arena ha conquistato anche la fascia di Miss Cinema. E adesso? «Per prima cosa dovrò prendere coscienza di questa vittoria. Non l’ho ancora ben assimilata e, come me, nemmeno la mia famiglia. Sicuramente quello che mi aspetta sarà un anno impegnativo tra eventi, trasmissioni tv, sfilate e sponsorizzazioni - racconta -. Di certo c’è una cosa. Nonostante tutto voglio poter continuare l’università e non trascurare troppo gli studi. Anzi, adesso mi attende una sfida doppia: cercare di conciliare al meglio i miei impegni accademici e lavorativi con questa nuova carriera che potrebbe aprirsi nel mondo dello spettacolo. Andare all’estero? Magari per un periodo, ma immagino la mia vita in Italia. Sarà difficile forse, ma ho imparato che i problemi non si risolvono fuggendo».