Paul Krugman, Il Sole 24 Ore 27/10/2013, 27 ottobre 2013
PER OBAMA PUÒ ESSERE UN BENE...
Matthew Yglesias, il commentatore di Slate, ha osservato un incremento del numero di «Persone Tanto Coscienziose» allarmate per l’eventualità che la Cina perda fiducia nell’America e cominci a sbarazzarsi dei nostri titoli di Stato. In un articolo pubblicato a inizio mese, Yglesias si concentra sulle motivazioni della Cina. Yglesias scrive che a prescindere dai perché di Pechino, la Cina non ci danneggerebbe se si sbarazzasse dei nostri titoli di Stato.
Anzi, probabilmente sarebbe un bene per gli Usa se la Cina vendesse titoli americani.
Ma - mi direte voi - così non salirebbero i tassi di interesse, deprimendo l’economia americana? Ho scritto molto su questo tema, eppure devo ancora vedere una spiegazione coerente di come dovrebbe funzionare la faccenda.
Pensateci un attimo: la vendita di titoli di Stato americani da parte della Cina non farebbe salire i tassi di interesse a breve termine, perché questi è la Federal Reserve che li decide. Non è chiaro nemmeno perché dovrebbe far salire i tassi a lungo termine, dato che questi tassi in generale rispecchiano i tassi a breve termine attesi. E anche se le vendite cinesi dovessero in qualche modo mettere sotto pressione le scadenze più lunghe, la Fed potrebbe incrementare il livello delle sue politiche di allentamento quantitativo e fare incetta di bond.
È vero che azioni del genere potrebbero provocare una svalutazione del dollaro. Questo sarebbe un bene per l’America! Pensate alla Abenomics in Giappone: il suo maggiore successo finora è stato quello di far deprezzare lo yen, dando una mano all’export. Ma la Grecia, direte? La Grecia non ha una sua moneta o una sua politica monetaria: la fuga dei capitali lì ha prodotto un calo della massa monetaria, cosa che non succederebbe negli Stati Uniti.
Il persistere di questi allarmismi sulla fiducia della Cina è incredibile: le «Persone Tanto Coscienziose» continuano a ripeterlo, nonostante sia una cosa letteralmente priva di senso. Come ha scritto una volta l’economista Dean Baker, la Cina ha una pistola ad acqua vuota puntata contro la nostra testa.
Bugie, maledette bugie
L’altro giorno, il commentatore della Fox News Sean Hannity ha presentato una serie di Americani Veri che raccontavano come siano stati danneggiati dalla riforma sanitaria. Eric Stern, che lavorava per il governatore del Montana Schweitzer, ha avuto una brillante idea: ha telefonato agli ospiti di Hannity per chiedere qualche dettaglio in più sulla loro esperienza.
Come racconta Stern su Salon, è venuto fuori che l’imprenditore che sosteneva che l’Obamacare stava facendo crescere i suoi costi costringendolo a licenziare lavoratori ha solo quattro dipendenti, il che significa che la riforma sanitaria non ha effetti sulla sua impresa. Le due famiglie che si lamentavano dell’impennata dei premi di assicurazione in realtà non hanno verificato le offerte disponibili, e secondo i calcoli di Stern se lo facessero vedrebbero, al contrario, che ci sono risparmi notevoli.
Viene da chiedersi quali siano gli schemi mentali di persone che vanno in televisione in un programma a diffusione nazionale per lamentarsi di quanto stanno soffrendo sulla base unicamente di cose che pensano di aver sentito da qualche parte.
Ci sarebbe da chiedersi anche che razza di sedicente programma di informazione manda in onda persone del genere senza verificare la bontà delle loro affermazioni. Ma la rete su cui viene trasmesso è la Fox News, quindi di che ci stupiamo?
(Traduzione di Fabio Galimberti)