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 2013  ottobre 27 Domenica calendario

LA VITA IN UNA BORSA


Jeans, una camicia bianca da portare sopra i pantaloni, giacca e un mexican boot: questo è l’identikit di Tiziana Fausti. Alta, capelli ribelli e un sorriso che spiazza. Come ha iniziato? «Nel ’79 con un negozio di sedici metri quadri in via Verdi a Bergamo: vendevo scarpe ma soprattutto borse firmate, quelle della scuderia di Patrizio Bertelli in tela e pelle per le vere fan del lusso. Il mio approccio con la moda luxury è nato con le giacche in pelle bordate in passamaneria di Jacqes Saint Just».
Ora non c’è stilista che non le faccia il filo visto lo spiegamento di forze del suo piccolo impero: 22 vetrine per un totale di 2.500 metri quadrati che si affacciano per intero sullo storico quadriportico del Sentierone nel cuore di Bergamo. Qualche marchio? Da Prada a Dior e Saint Laurent ai gioielli da sogno di Repossi, fornitore della dinastia Monegasca. In città alta, la nicchia quella storica, è un concentrato di stile che racchiude il meglio degli accessori quali borse, scarpe e essenze di Comme des Garçon, escentric molecules e candele Fornasetti, spaziando in tutti i settori e tenendo come cardine ricerca e buon gusto.
Ma andiamo all’estero! Secondo voi dove desiderava aprire un negozio (da poco inaugurato)? A Lugano, nella via dei «belli» e «costosi», precisamente in piazzetta Maraini angolo via Nassa, con a fianco Hèrmes, da sempre il salotto buono della città. Ci voleva proprio un negozio così: toccare e provare un gusto sconosciuto. Una palazzina dell’800 su tre piani con il meglio degli accessori maschili e femminili. Da Fendi e Valentino alle ballerine cult di Charlotte Olympia, che con la sua pazzia per Halloween le propone con pipistrelli. Tiziana ha pure una boutique on line (www.tizianafausti.com) cliccata dal Giappone agli Stati Uniti, dal Canada al Sud Africa e in cui si trovano lezioni di stile oltre all’acquisto. Non le mancano mai le forze? Lei stessa dichiara a Libero: «Lecita la domanda, ma è più forte di me, non posso stare senza pensare a nuove iniziative e adesso anche lavorare su un progetto tutto mio partito in un momento così delicato». Non solo: «Bisogna saper investire», e a ragion veduta, visto l’incremento dell’indotto del 20% nonostante si sbandieri la crisi». Dice Tiziana: «Non c’è solo il business fine a se stesso ma la voglia di mettere il proprionome suunprogetto che resta. Per rafforzare il mio marchio di imprenditrice ho iniziato con una borsa “Fedra”, dedicata a mia madre, declinata in vari pellami, dal cuoio bottalato negli oli di Marsiglia al vitello grana dollaro dal coccodrillo della Luisiana allo struzzo nero africano. Destinata ad essere affiancata da scarpe e piccola pelletteria che danno lavoro agli artigiani, mani preziose tutte made in Italy».
Non c’è da stupirsi! I suoi genitori, artigiani di pelletteria prima nel varesotto poi nella Bergamo del dopoguerra, le hanno trasmesso l’arte, il gusto del bello ma soprattutto la sua dimestichezza con pellami da selezionare, annusare, e toccare che rendono le sue creazioni al top della qualità. Come la «Monogram» l’ultima nata che racchiude in sé il ricordo di quel periodo ottimista e creativo che erano gli anni ’50. Tutto il valore della memoria di quel passato da preservare e difendere. La Monogram è l’unica della gamma personalizzabile con le proprie iniziali. Ha inoltre due bande bicolore tatuate sul cuoio. Suo amore è anche l’arte moderna e il design ma al primo posto trionfa la moda.
Talent scout di giovani stilisti e artisti contemporanei che, per altro lei segue e «colleziona». Come l’italo-americana Natalie Silva alla quale ha affidato la realizzazione di una Fedra raffigurante un volto di donna dipinta a mano, pezzo unico che verrà battuto all’asta da Christie’s il prossimo 26 novembre alla Permanente con altre creazioni: da Salvatore Ferragamo, Trussardi e Moschino a molti altri, tutti impegnati in progetti di emergenza in Africa. La borsa Fedra sta facendo il giro del mondo. Prima tappa a Ginevra, Saint Tropez e Barcellona. Un progetto per ora non finalizzato al guadagno ma che nei primi tre anni conta di superare i settemila pezzi. La vulcanica buyer ora anche designer. Ce la farà?