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 2013  ottobre 27 Domenica calendario

PATRIARCA DI GERUSALEMME


Questo colloquio con il Patriarca Teofilo III ha avuto luogo all’Hotel King David di Gerusalemme: il primate della Chiesa ortodossa di Gerusalemme era con amici ebrei e arabi.

In che cosa consiste il suo ruolo di Patriarca?
«Il concetto di patriarca è associato alla storia sacra, la storia della redenzione che ha avuto inizio sul Monte Sinai e si è compiuta a Betlemme con la nascita di Gesù e la sua crocifissione a Gerusalemme. In altre parole la carica di patriarca deriva dalla storia sacra, il primo fu Abramo. Al popolo ebraico il ruolo del patriarca non è estraneo».
Qual è il motivo per cui i greci ortodossi hanno la custodia dei Luoghi Santi?
«Perché la cristianità ha avuto inizio a Gerusalemme. È stato sotto il dominio dell’Impero romano. I greci e l’impero romano furono lentamente evangelizzati dall’imperatore Costantino il Grande e la lingua franca divenne il greco. Per questo quando gli israeliani scavano per scoprire le loro radici scoprono le nostre, perché tutte le iscrizioni sono in greco. L’intero paesaggio del cosiddetto impero bizantino in origine era greco-romano e non bizantino. L’intero panorama del Medio Oriente è cambiato con la presenza araba. Quando arrivarono a Gerusalemme con Omar, il secondo successore del profeta Maometto nel 638 dopo Cristo, i Bizantini persero la battaglia e restò solo la chiesa e il Patriarca Sofronio leader spirituale ed etnico firmò un accordo con Omar».
E a che punto apparvero anche i cattolici?
«I cattolici e i protestanti qui apparvero più tardi, al momento della separazione, nel 1054».
Ci racconta che cosa accadde in quegli anni in Terra Santa?
«Tutto a un tratto i latini emersero come una chiesa distinta e rivendicarono la Terra Santa; arrivarono i crociati che s’impadronirono della Chiesa della Natività. Quando se ne andarono il Papa voleva mantenere una presenza ma poi ci sono stati gli arabi mamalucchi e ottomani. La prima presenza ufficiale risale al 14° secolo, con l’arrivo dell’ordine francescano. Ma i principali Luoghi santi rimasero sotto il controllo degli ortodossi».
E ora i Luoghi santi sono ancora sotto il loro controllo?
«Sì, con l’avvento degli Ottomani i Luoghi Santi divennero di grande interesse diplomatico per la politica internazionale. Gli Ottomani erano maestri di diplomazia».
Cosa succede oggi?
«C’è una grande varietà. La situazione è complessa a causa di Gerusalemme e del Monte del Tempio».
Come sono i rapporti tra le diverse religioni?
«Sono eccellenti e c’è piena collaborazione, ma è un’alleanza, non un matrimonio».
Che cosa è successo quando Papa Benedetto XVI è venuto in visita a Gerusalemme?
«L’abbiamo accolto come un fratello, come un pellegrino. Abbiamo chiarito al Papa che noi vogliamo l’unità, ma non in termini amministrativi. In termini di unità di fede. Ma non penso che abbiamo la stessa fede. Noi non possiamo accettare il fatto che qualcuno abbia titolo per essere il Vicario di Cristo sulla Terra. A noi non va bene».
Chi è il Papa degli ortodossi?
«Cristo e i Patriarchi sono indipendenti».
Qual è la sua posizione nella difficile situazione tra palestinesi e israeliani?
«Come chiunque viva qui. Siamo una chiesa e quindi non intendiamo impegnarci in politica, ma non siamo indifferenti. Non discriminiamo nessuno. Siamo rispettati e la nostra missione da oltre 2000 anni è la convivenza, la riconciliazione, la pace. La cosa fondamentale è che si deve amare anche il proprio nemico. Come si può amare Dio, che è invisibile, e non amare il prossimo che si ha di fronte?».
Pensa che ci sarà la pace?
«Naturalmente dobbiamo essere ottimisti. Ogni essere umano ha subito traumi e ha bisogno di cura. Per avere una pace generale, è necessario prima avere la pace interiore».
Quanti ortodossi vivono in Terra Santa?
«Nella regione ce ne sono circa 200 mila, siamo più o meno 200 sacerdoti e il Patriarca è il capo dell’Ordine monastico e pastore della comunità. Ma la chiesa ortodossa si sta riprendendo nei paesi ex comunisti».
Quanti pellegrini arrivano a Gerusalemme?
«Secondo le statistiche, la stragrande maggioranza è ortodossa. Molti di loro vengono dalla Russia, dall’Ucraina, dai Balcani».
Che cosa ne pensa del nuovo Papa Francesco?
«Spero di incontrarlo quando verrà a Gerusalemme. Ma è chiaro che l’unica differenza tra la chiesa cattolica e noi, è proprio la figura del Papa».
Traduzione di Carla Reschia