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 2013  ottobre 29 Martedì calendario

MA PURE IL PADRE SMENTI’ FINO ALLA FINE

Torna d’attualità l’ipotesi di una discesa in campo di Marina Ber­lusconi per raccogliere l’eredità del Cavaliere alla guida della nuova For­za Italia. Lei continua a smentire le vo­ci, circolate fin dall’estate. Ma è curioso notare come, esattamente vent’anni fa, fu proprio lo stesso Berlusconi a smen­tire quell’impegno diretto in politica che poi, lungo un ventennio, lo ha visto alla guida del centrodestra italiano e più vol­te vittorioso nel confronto con la sini­stra.
Tutto ha ini­zio nel mag­gio 1993, con un in­tervento telefonico alla trasmissio­ne Il Pro­cesso del lu­nedì di Al­do Biscardi. Il presidente della Finivest e del Milan attacca sulla legge Mammì e sul problema dell’asse­gnazione delle frequenze tv per il Giro d’Italia. Berlusconi reitera le smentite di un suo ingresso in politica, ma al tempo stesso la sua creatura comincia gra­dualmente a prendere corpo. Incontra politici e imprenditori che potrebbero essere interessati. E a fine giugno Giu­liano Urbani, riservato politologo della Bocconi, che sarà tra i fondatori di For­za Italia. Le voci della nascita di un nuovo parti­to si fanno più insistenti. Ma lui continua a smentire. Fino all’ormai celebre mes­saggio televisivo del 26 gennaio 1994: «L’Italia è il Paese che amo...». Chissà che non avvenga lo stesso con Marina.
Da maggio 1993 fino alla discesa in campo a fine anno, l’allora presidente Fininvest lavorò a lungo nel silenzio al nuovo partito