VARIE 128/10/2013, 28 ottobre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SUL DATAGATE
REPUBBLICA.IT
ROMA - Barack Obama conferma piena fiducia al direttore della National Security Agency, il generale a 4 stelle Keith B. Alexander, al centro dello scandalo Nsagate, lo spionaggio delle comunicazione Usa a livello mondiale. Ieri Alexander aveva scagionato il presidente americano dall’accusa, rilanciata dalla stampa tedesca, di essere a conoscenza e di aver autorizzato la prosecuzione dello spionaggio del cancelliere tedesco Angela Merkel. Alexander, alla guida della Nsa dal 2005, lascerà l’incarico ai primi del 2014.
Lo ha reso noto la Casa Bianca, annunciando entro fine anno la revisione delle regole per la raccolta di informazioni (le intercettazioni e lo spionaggio) degli 007 Usa, a cui saranno imposti "ulteriori vincoli". "Sono programmi legali sotto il Patriot Act, ma il presidente ha avviato una revisione" per mettere delle "restrizioni" per bilanciare le esigenze dell’intelligence e quello della privacy degli americani e delle persone all’estero" la comunicazione del portavoce della Casa Bianca, Jay Carney.
Il presidente Obama, ha aggiunto Carney, "crede che il lavoro fatto dalla nostra intelligence è importante e che le attività della National Security Agency aiutano a tenere gli americani e i paesi alleati al sicuro. Raccogliamo informazioni che ci servono, lo facciamo non perché possiamo: è importante ricordare che il lavoro fatto qui salva vite".
Questo mentre in Europa continuano a emergere dettagli ogni giorno più impressionanti sulla massiccia attività di spionaggio messe in atto dagli Usa. Se Le Monde ha rivelato che in un solo mese la National Security Agency americana ha ’tracciato’ oltre 70 milioni di comunicazioni in Francia, in Italia gli 007 Usa hanno fatto quasi altrettanto.
Secondo i dati del sito web Usa Cryptome, antesignano di Wikileaks, in un mese a partire dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013 - lo stesso periodo preso in esame per la Francia - sono stati raccolti e controllati 46 milioni di cosiddetti ’metadati’ telefonici (numero di telefono chiamato, identità del ricevente e del chiamante, durata della telefonata).
L’intelligence di Roma ha però comunicato di "non avere evidenze" sulle telefonate ’spiate’ in Italia, invitando poi a prendere con le pinze le indiscrezioni di Cryptome e a distinguere tra spionaggio e monitoraggio.
Un numero esiguo, comunque, rispetto alle miliardi di telefonate che si fanno in Italia in un mese, ma comunque indicativo di un controllo sempre presente anche sui telefoni italiani. La Questura di Roma ha intensificato la vigilanza nei pressi di sedi diplomatiche ed ambasciate e in particolare di quella americana. Agenti di polizia, unità cinofile e squadre antisabotaggio hanno monitorato i numerosi cunicoli e tombini nei pressi di obiettivi considerati sensibili.
E’ quanto emerge da un’analisi del programma della Nsa ’Boundless Information’, rivelato per prima a giugno dal britannico Guardian, in cui su una mappa del mondo (una sorta di ’Google Maps’ degli 007 americani) su cui riuscivano a seguire e quantificare il flusso di informazioni tracciate. Ma c’è di più: oltre al numero di chiamate tracciate, un altro documento diffuso da Cryptome dimostrerebbe come le priorità dell’intelligence Usa non riguarderebbero solo la prevenzione di atti terroristici ma anche controllare le intenzioni dei leader, il commercio e anche l’innovazione tecnologica.
Le reazioni in Italia. Il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, invita però alla cautela: "Si tratta si una notizia non verificata e riportata da un sito straniero. Non ci sono prove al momento. Anche se - precisa- per usare un eufemismo, il comportamento degli Stati Uniti è stato scorretto". A breve, come richiesto in parlamento dal Movimento cinque stelle e da Sel, verrà convocato Giampiero Massolo, capo del Dis (Dipartimento delle informazioni di sicurezza), che fornirà tutte le risposte in possesso dei servizi italiani. Dal Pdl, con Gasparri, arriva la richiesta che il caso venga discusso in Aula, anche perché in commissione ci sono vincoli di segretezza. L’Idv, tramite il segretario Ignazio Messina e il M5s chiedono al governo di riferire in parlamento.
I dati delle chiamate tracciate. A conferma dei numeri italiani il quotidiano spagnolo ’El Mundo’ scrive in prima pagina che nello stesso periodo l’Nsa ha raccolto oltre 60 milioni di telefonate nella penisola iberica, la stessa cifra citata da Cryptome. Gli autori dell’articolo sono Glenn Greenwald (il depositario dei segreti di Edward Snowden, la talpa dell’Nsagate) e German Aranda. L’ambasciatore americano in Spagna, James Costos, è stato subito convocato del governo per avere "tutti i dettagli necessari". Madrid, in una nota, ha ribadito la "preoccupazione" per il caso di spionaggio, sottolineando l’equilibrio tra sicurezza e privacy, garantito dalla legislazione spagnola. Il premier Mariano Rajoy ha già annunciato che, se la rivelazione fosse confermata, si tratterebbe di un evento "improprio" nella relazione tra due Paesi "amici e alleati".
Il sito Cryptome sostiene che, complessivamente, le telefonate spiate in un mese dalla Nsa siano state 124,8 miliardi in tutto il mondo, inclusi anche gli Stati Uniti.
Un documento in cui, appunto, c’è anche l’Italia, che non è considerata un "target di alto livello", bensì con un’importanza "below Germany" ovvero "sotto la Germania". A Berlino, intanto, si va verso una commissione d’inchiesta del Bundestag. Lo ha chiesto l’opposizione, ma anche i partiti di maggioranza restano sulla stessa linea. Il portavoce del governo, Steffen Seibert, ha confermato che la Germania sta indagando sul caso: "Se si dimostrasse vero - ha detto - sarebbe una grave rottura della fiducia tra i due paesi".
Di seguito le cifre paese per paese, con dubbi su Iraq, Arabia Saudita, Usa ed Egitto, in quanto il documento fornito dalla talpa o le talpe del Datagate non è totalmente leggibile in alcuni punti.
Pakistan: 12.76 miliardi; Afghanistan: 21,98 miliardi: India: 6,28 miliardi; Iraq: 7,8 miliardi; Arabia Saudita: 7,8 miliardi; Stati Uniti: 3 miliardi; Egitto: 1,9 miliardi; Iran: 1,73 miliardi; Giordania: 1,6 miliardi; Germania: 361 milioni: Francia: 70,2 milioni; Spagna: 61 milioni; Italia: 46 milioni; Olanda: 1,8 milioni.
Stop ai controlli sui leader mondiali. Intanto, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, la National Security Agency (Nsa) ha messo fine al programma usato per ’spiare’ 35 leader mondiali, fra i quali la cancelliera Angela Merkel.
A Washington comunque è arrivata una delegazione formata da nove componenti del Parlamento europeo, giunta negli Stati Uniti per chiedere spiegazioni alle autorità Usa circa i presunti abusi della loro intelligence. Una missione in programma da tempo, ma che in queste ore ha assunto un particolare significato politico. Tuttavia, il capo della Nsa, Keith Alexander si è rifiutato di incontrarli. I parlamentari incontreranno così Robert Litt, consigliere generale della Direzione dell’intelligence nazionale. Quindi, alla Casa Bianca, vedranno Karen Donfried, direttrice degli Affari europei al Consiglio nazionale della sicurezza.
CORRIERE.IT
l sito Cryptome, considerato una sorta di antenato di Wikileaks, sostiene che in Italia la National Security Agency abbia spiato 46 milioni di telefonate tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013. Più precisamente: 46 milioni di “metadati” telefonici (numero di telefono chiamato, identità del ricevente e del chiamante, durata della telefonata). È quanto emerge da un’analisi del programma della Nsa «Boundless Informant», rivelato per prima a giugno dal britannico Guardian, in cui su una mappa del mondo gli 007 elettronici americani riuscivano a quantificare il flusso di informazioni tracciate. Complessivamente, secondo Cryptome, le telefonate spiate in un mese dalla Nsa siano state 124,8 miliardi in tutto il mondo, inclusi anche gli Stati Uniti. I
I SERVIZI ITALIANI: «NESSUNA EVIDENZA» - L’intelligence di Roma però«non ha evidenze» delle 46 milioni di telefonate. I servizi invitano poi a prendere con le pinze le indiscrezioni del sito e a distinguere tra spionaggio e monitoraggio. Intanto la Questura di Roma ha intensificato la vigilanza nei pressi di sedi diplomatiche ed ambasciate e in particolare del’Ambasciata Usa. Questo in seguito alla rilevanza mediatica suscitata dal caso Datagate
«Stop Watching Us», la marcia di Washington contro la Nsa
«Stop Watching Us», la marcia di Washington contro la Nsa
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«Stop Watching Us», la marcia di Washington contro la Nsa
«Stop Watching Us», la marcia di Washington contro la Nsa
«Stop Watching Us», la marcia di Washington contro la Nsa
LA SITUAZIONE IN FRANCIA E SPAGNA - Tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013, la Nsa ha spiato 60 milioni di telefonate in Spagna. Lo scrive El Mundo. Il quotidiano ha stretto un accordo con il giornalista Glenn Greenwald, per i documenti di Edward Snowden, la talpa del Datagate, che riguardano la Spagna. Secondo quanto si legge sulla prima pagina del quotidiano l’indicazione è contenuta in un documento intitolato «Spain last 30 days». Le intercettazioni riguardano soltanto i numeri di telefono e la durata delle chiamate: ma in Spagna si tratta di un delitto di carattere penale. L’articolo è firmato, da Rio de Janeiro, da Greenwald e dal giornalista del quotidiano German Aranda. Il documento contiene una serie di grafici, con colonne che indicano i flussi telefonici intercettati. L’11 dicembre, per esempio, gli Stati Uniti hanno intercettato oltre 3 milioni e mezzo di telefonate in Spagna e si è trattato del giorno col maggior traffico nel periodo in questione. Anche Le Monde ha rivelato che in un solo mese la National Security Agency americana ha «tracciato» oltre 70 milioni di comunicazioni in Francia.
Usa: "Stop Watching us", centinaia davanti a Capitol Hill
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I DATI PAESE PER PAESE - Ecco le cifre Paese per Paese, con dubbi su Iraq, Arabia Saudita, Usa ed Egitto, in quanto il documento fornito dalla talpa o le talpe del Datagate non è totalmente leggibile in alcuni punti:
Pakistan: 12.76 miliardi
Afghanistan: 21,98 miliardi
India: 6,28 miliardi
Iraq: 7,8 miliardi
Arabia Saudita: 7,8 miliardi
Stati Uniti: 3 miliardi
Egitto: 1,9 miliardi
Iran: 1,73 miliardi
Giordania: 1,6 miliardi
Germania: 361 milioni
Francia: 70,2 milioni
Spagna: 61 milioni
Italia: 46 milioni
Olanda: 1,8 milioni.