Renato Franco, Corriere della Sera 26/10/2013, 26 ottobre 2013
ASSALTO AL GRANDE FRATELLO IL REALITY FA ANCORA SOGNARE
Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori... di amici di Maria De Filippi, di tronisti e di veline. Ma sarà ancora un popolo da reality? È ancora l’Italia del «Grande Fratello»? Tredici anni e dodici edizioni dopo torna la trasmissione che ha solleticato il guardonismo dei telespettatori, che ha messo in scena ore di nulla (docce, spuntini a letto, bagni in piscina, conversazioni sul più e sul meno, soprattutto sul meno), ma che ha restituito anche uno spaccato forse spiacevole, forse nascosto, ma spia di un pezzo del nostro Paese.
Rassegnatevi, ci sono ancora persone a caccia di quel sogno, di quel quarto d’ora di celebrità dilatato qualche mese, ingrandito dall’occhio della telecamera, scala verso il successo o il dimenticatoio. C’è chi ce l’ha fatta. Pochi però dei 260 mila che dal 2000 a oggi si sono presentati ai provini per entrare nella casa più spiata d’Italia. Luca Argentero, Flavio Montrucchio e Laura Torrisi sono diventati attori, Eleonora Daniele conduttrice su Rai1, Raffaella Fico ex di Balotelli. Ma chi si ricorda di Sabrina Mbarek, vincitrice dell’ultima edizione dopo 161 giorni di prigionia?
Ora sono di nuovo qua. A far la fila dalla notte precedente, a prendere il numerino per esibire quello che sanno fare, anche se non viene richiesto nulla se non l’impalpabile capacità di bucare lo schermo. L’ultima edizione è stata la meno vista (17,4% di share, numeri su cui oggi metterebbero la firma per come è cambiato il panorama televisivo), il programma si è preso una pausa di 20 mesi, anche Pier Silvio Berlusconi aveva riflettuto sul fatto che un po’ di riposo fosse necessario. Reality , il film di Garrone che voleva intercettare un pubblico diverso, raccontando una realtà in cui ci si può non riconoscere ma con cui bisogna fare i conti, non ha lasciato il segno che voleva.
Eppure questi ragazzi son tutti qua. Loro ci credono ancora, che la tv possa dargli la svolta. Credono in Alessia Marcuzzi, alla guida per l’ottava volta. Il numero 0001 (si sono presentati in più di 1.000 per il primo giorno di provini aperti), Giuseppe Altamura, si è messo in fila a mezzanotte, ha provato a dormire (ma l’hanno cacciato) sull’ingresso dell’albergo dove si facevano i casting e spera in un trampolino di lancio, «per farmi conoscere e per essere di esempio ai giovani di oggi: non fumo, non bevo, non faccio uso di droghe». Perché dovrebbero prenderti? Cosa sai fare? «Sono un ragazzo tuttofare». Già accusa, «l’anno scorso c’erano troppi raccomandati».
Fauna varia questa di Bari, ma con qualche caratteristica che ricorre. Più maschi che femmine, parecchi disoccupati (la crisi morde di più al Sud e poi è venerdì, oggi più facilmente si presenterà anche chi un lavoro ce l’ha), tanti baristi e parrucchieri, chi con impieghi precari (call center, volantinaggio). Quasi tutti cercano una svolta, un trampolino (le due parole più ricorrenti), un’opportunità. La prossima edizione nasce con un obiettivo preciso, spiega Andrea Palazzo, che c’era già nel 2000, coordinatore degli autori: «Quest’anno cerchiamo soprattutto un ingrediente: la parte comedy e divertente delle persone. Il “Grande Fratello” è un programma di intrattenimento, è un gioco, deve divertire. Pensiamo a un’edizione più corta che consenta di raccontare meglio le storie dei concorrenti». Riflette: «Gf ha anticipato quello che è esploso con i social network, il condividere il sé», quindi c’è ancora un pubblico interessato, da catturare.
Sono tutti convinti gli aspiranti spiati. Nel settore «Grande Fratello» non c’è crisi, è il reality numero uno. Ci sono le amiche, compagne al liceo classico, una vuole fare la psicologa, l’altra il magistrato, che sono venute per fare una cosa nuova; il ragazzo con piercing e tatuaggi ovunque che cerca il successo; la 56enne commessa disoccupata che si trova «carina, sexy e affascinante». C’è pure un ex mammone (inteso come reality di Italia 1), ha tre caffetterie a Bari, vuole entrare nella casa del «Grande Fratello» «per fare tanto sesso». Di solito dice che ha 33 anni, ma in realtà ne ha 48.
Renato Franco
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