Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 28 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 103

(Valentina Furlanetto, «L’industria della carità. Da storie e testimonianze inedite il volto nascosto della beneficenza»)–

(vedi anche biblioteca in scheda 2227702
e database libro in scheda 2229013)

Business del bene ecco quanto vale

Greenpeace

«In Greenpeace non può esservi democrazia. È una struttura piramidale, dove tutto è deciso al vertice, proprio come in un sistema militare (…) Chiunque pensi che i soldi di Greenpeace siano utilizzati per l’ambiente si sbaglia. Viaggiano in prima classe, mangiano nei migliori ristoranti e fanno la bella vita del jet-set ecologista; il motivo principale per cui danno importanza alle balene è perché ci si fanno i soldi» (Bjorn Okern, che dopo aver diretto Greenpeace Norvegia per due anni, nel 1993 ne fu allontanato perché voleva discutere i metodi di gestione interna).

Cri

Secondo la trasmissione «Report» andata in onda nel dicembre 2010, la pubblicazione dell’ultimo bilancio della Cri visionato dalla Corte dei conti risaliva al 2004. L’inchiesta ha mostrato casi di assenteismo e stipendi gonfiati e un buco da 50 milioni di euro. La Cri ha risposto che l’ultimo bilancio chiuso e approvato era del 2005, non del 2004.

Tv

«Un passaggio televisivo vicino a un bambino povero fa curriculum e rende cinque volte di più di una presenza a una qualsiasi trasmissione televisiva come ritorno d’immagine» (un agente dello spettacolo).

Abiti usati

Secondo i dati del Consorzio nazionale abiti usati (Conau), nel 2006 la raccolta differenziata del settore tessile è stata pari a 70 mila tonnellate. L’Italia è leader al mondo del settore.

Commercio

Il commercio illegale di abiti usati scoperto nel 2011 tra Campania, Toscana e Nordest, quando sei persone vennero arrestate con l’accusa di comprare e di rimettere in commercio abiti usati e donati ai bisognosi. Così i vestiti, invece che alle persone povere, finivano sulle bancarelle dell’usato e fruttavano decine di milioni di euro l’anno. Gli indumenti, acquistati a 10 centesimi al chilo, venivano rivenduti ai commercianti a 40. In un anno il traffico ha riguardato 26 milioni di tonnellate, per un valore di 10 milioni di euro. Le associazioni non profit coinvolte a loro insaputa erano circa 55.

Caf

Chi presenta il 730 di solito si rivolge a un Caf (Centro di assistenza fiscale) e spesso i Caf sono collegati a potenziali beneficiari del 5 per mille.

Controlli

«Il controllo non è in genere effettuato da nessun organismo terzo e indipendente. Le Ong non rispondono praticamente a nessuno in caso di fallimento o sperpero delle risorse e non sono destinatari di sanzioni significative, che potrebbero rivelarsi un tassello necessario nel meccanismo di gestione delle risorse» (Alessio Orgera, dottore in Relazioni internazionali all’università Luiss «Guido Carli» di Roma).

Ong

Negli ultimi 4 anni in Italia il numero delle Ong è cresciuto del 23%.

Istat

Nel 2012 l’Istat ha inviato alle organizzazioni non profit 457 mila moduli per il censimento. Nel 2001 ne erano state censite 235 mila, con 500 mila dipendenti e 3 milioni 335 mila volontari.

Wall Street

Se fosse quotata a Wall Street, l’«economia del bene» peserebbe quanto Apple (prima dell’iPhone 5) o come sei aziende come la Eni alla Borsa di Milano.

Valore

400 miliardi di dollari, il valore nel mondo dell’insieme di attività che appartengono al Terzo settore (organizzazioni non governative, Onlus, fondazioni, enti caritativi, enti umanitari, cooperative).

Mondo

Nel mondo sono operative circa 50 mila organizzazioni non governative (Ong) che ricevono oltre 10 miliardi di dollari annui di finanziamenti e occupano centinaia di migliaia di operatori, provenienti per più della metà dai Paesi occidentali. Le più ricche: Save the Children, World Vision e Feed the Children (circa 1,2 miliardi di dollari di bilancio ciascuna).

Volontari

Numero dei volontari nel pianeta: 140 milioni di persone (rapporto delle Nazioni Unite sullo stato del volontariato nel 2011).

Quinti

Secondo l’Onu, se i fondi delle Ong fossero riuniti rappresenterebbero la quinta economia mondiale. I finanziamenti possono arrivare da enti pubblici (Onu, Unione europea, Stato, Regioni, enti locali, enti di ricerca) o da privati.

Europa

In Europa il numero di ong è passato da un centinaio nel 1945 a 2.500 circa nel 1993 (dati Ocse). Negli Usa le grandi organizzazioni filantropiche gestiscono un patrimonio di 268 miliardi di dollari e il non profit vale l’8 per cento del Prodotto interno lordo del Paese, percentuale doppia rispetto al 1960.

Italia

In Italia le Ong riconosciute sono 248, negli anni Sessanta erano una ventina. Si interessano di 3.000 progetti in 84 paesi del mondo, occupano 5.500 persone e gestiscono 350 milioni di euro l’anno.

Notizie tratte da: Valentina Furlanetto, «L’industria della carità. Da storie e testimonianze inedite il volto nascosto della beneficenza», Chiarelettere, € 13,90.