Fulmini 29/10/2013, 29 ottobre 2013
RAZIONALITA’
«Non mi emoziono mai. Certo, il calcio è la mia passione, ma il tempo mi ha insegnato a contenerla. La razionalità mi difende dagli impulsi emotivi» (Maurizio Setti, presidente del Verona).
REGALO «Ci sono tanti elementi che ti fanno diventare campione: io sto sfruttando un regalo che Marquez e la sua squadra mi hanno fatto in Australia, ma se lui dovesse conquistare il titolo se lo sarebbe meritato, perché sta facendo una stagione eccezionale» (Jorge Lorenzo, che si giocherà il Mondiale MotoGp con Marc Marquez all’ultima gara).
UOMO MACCHINA «È tutta una combinazione uomo-macchina. Non vinci quattro Mondiali se non ha una buona vettura e un grande pilota. E Sebastian appartiene a questa categoria. Non puoi paragonare i grandi campioni, ma una cosa hanno in comune: la velocità e l’intelligenza di guidare forte e pensare. Scesi di macchina sanno spiegare che cosa succede al volante» (Adrian Newey, progettista della Red Bull, commentando la vittoria mondiale di Vettel).
MOTORINO «A settembre ho rischiato di morire. Non sugli sci, ma in motorino. A Gorizia. Volevo una moto. Andrea (Massi, il suo compagno e allenatore, ndr) mi ha regalato un vecchio Ciao, che ha trent’anni come me. Voleva che facessi pratica... Ma in una stradina del centro una signora in auto mi ha tagliato la strada. Non so come ho fatto a salvarmi, forse con la preparazione atletica...» (Tina Maze, vincitrice della Coppa del mondo 2013 di sci).
CICATRICE «Quello che sono adesso è il risultato di un’infanzia difficile. Non avevamo soldi, non avevo le possibilità dei miei coetanei, ma mio padre ha sempre lavorato duro per farci crescere. Avevo due anni quando ho sfondato il vetro di un’auto con la faccia, ho questa cicatrice in viso da sempre. Non era facile per un bambino crescere così, fra gli sguardi strani degli amici e degli adulti. Mi sono formato il carattere, la tecnica è sgorgata sul cemento dei cortili della periferia» (Franck Ribery).
COMMESSA «Il futuro? Ci ho pensato e ci penso, ma non sono ancora arrivata ad alcuna decisione definitiva. Di una cosa sono abbastanza sicura, non resterò con le mani in mano. Appena mi fermo due secondi mi annoio. Quindi, di certo, sarò una intraprendente. Intanto quando sono libera faccio la commessa nel mio negozio a Massa» (la schiacciatrice di Modena Francesca Piccinini).