Paolo Siepi, ItaliaOggi 25/10/2013, 25 ottobre 2013
PERISCOPIO
I giudici della Cassazione hanno detto che Sophia Loren non doveva andare in carcere per evasione fiscale. Poi hanno fatto il gesto dell’ombrello. A Berlusconi. Maurizio Crippa. il Foglio.
Abbiamo contestato Massimo D’Alema e non era facile: ma l’ho fatto perché una generazione ha già dato quello che doveva dare. La Spd (i socialisti tedeschi, ndr) ha cambiato i suoi uomini. Noi solo il nome. Matteo Renzi. Il Messaggero.
In occasione di un 25 aprile, Epifani si recò a Milano per festeggiare l’anniversario della Liberazione alla testa di truppe sindacali. Si seppe poi, con scandalo, che si era concessa una trasferta da pascià indiano. Una notte aveva dormito all’Hotel Pierre e la seconda notte al de La ville, i più lussuosi cinque stelle meneghini. Il costo totale del soggiorno fu di 1.100 euro che non è esattamente quello che ci si aspetta da un sindacalista. Ma Epifani (figlio di un ex sindaco Dc della rossa Umbria) è anche un signore viziato, con laurea in Filosofia, un amore speciale per la poesia di Baudelaire e casa a Parigi. Giancarlo Perna. Il Giornale.
Mediobanca ha preso una decisione storica annunciando l’uscita dalle partecipazioni nel cosiddetto salotto buono. Ma lo ha fatto con dieci anni di ritardo, sulla scorta di una crisi gravissima. Anche il Corriere ha iniziato a muoversi soltanto quando era vicino al capolinea. Guido Roberto Vitale, banchiere d’affari. Il Foglio.
Berlusconi stravincerà alle prossime elezioni perché i voti glieli porterà direttamente la sinistra che è burocratica, reazionaria, guarda con sospetto agli imprenditori, come insegna il caso dell’Ilva ed è alleata della magistratura. Piero Ostellino, già direttore del Corsera. Il Giornale.
Il Cavaliere che aveva tanta paura del fantasma dei comunisti, che nelle sue fantasie e nella sua propaganda non erano mai morti, è stato fatto fuori invece da una risorta Democrazia cristiana. Da un fantasma che è ritornato, sia pure sotto spoglie diverse. Certo, non è più una balena. Forse con i pesci vari che lo compongono, si potrebbe fare un fritto misto. Ma appare guizzante e in forma. È proprio un caso che tutti o quasi i protagonisti della vicenda politica che ha portato alla sconfitta Berlusconi provengano dalle file della Dc? Enrico Letta e Angelino Alfano. E poi Franceschini, Formigoni, Giovanardi. Certo c’è stato il soccorso di qualche ex socialista come Sacconi e Cicchitto. Proprio come ai bei tempi precedenti gli anni Novanta. Ritanna Armeni. Il Foglio.
Se Togliatti era stato il re taumaturgo di un popolo stanziale come il Pci della guerra fredda, il leader a cui gli altri capi delegavano, di volta in volta, il comando, Berlinguer è il re nomade di una tribù che si mette in movimento mentre la terra comincia a tremare sotto i piedi. Un popolo di dirigenti di partito che resta in bilico tra l’avvio di una migrazione verso una nuova identità politica e la trasformazione in un esercito di ventura, tenuto provvisoriamente insieme da strumenti magici come la questione morale e la diversità identitaria. Il capo è uno, la terra trema, ma la direzione di marcia è ancora poco chiara. È in questi anni che si forma la generazione dei post comunisti. Andrea Romano, Compagni di scuola. Mondadori, 2007.
Negli anni Cinquanta se un bevitore entrava in Comune a lamentarsi, l’impiegato del Comune lo buttava fuori: «Ubriacone, vai ad allungarti da qualche altra parte!». Oggi è cambiato tutto. Se un ubriacone si presenta in Comune, è un ottimo cliente per giustificare tutta la baracca. Per cui gli fa il colloquio il team di esperti di disagio e viene inserito nei corsi di teatro e di computer. Alla fine, hanno capito che un bevitore può far lavorare, oltre a venditori di vino, anche altri mediatori culturali. Maurizio Milani. Il Foglio.
«Gianni Zonin è un genio, e sarà premiato da Bibenda il 14 novembre. Vogliamo bene a questo gruppo da 25 anni - ha detto il presidente dell’Ais Roma Franco Ricci - quando nessuno forse avrebbe scommesso su questo che era il vino della naja. Zonin è il viticoltore che ha saputo portare i suoi vini dal prêt-à-porter all’alta moda. E nel contempo, con la sua azienda, ha fatto del bene a tutto il Paese, ed è oggi uno dei volti vincenti del Made in Italy». Alla domanda su un suo eventuale interesse per la carica di senatore a vita, il presidente della Banca Popolare di Vicenza ha risposto «è il settore che da tempo sta aspettando un riconoscimento, ma servirebbe un Capo dello Stato fortemente appassionato di vino. Ma va bene così, il vino italiano al momento ha forti riconoscimenti all’estero, e la vendemmia quest’anno, grazie all’andamento climatico, ci regala un’annata da ricordare, soprattutto per i bianchi». Ansa .
Morire oggi è considerato solo un errore umano. Bucchi. ilVenerdì.
Gainsbourg fa delle canzoni per piacere a coloro che amano le sue canzoni e non si fa la barba ed è sporco per far parlare di sé tutti coloro che lo detestano. Coluche: «Pensées et anecdotes». Le Cherche Midi.
Da ultimo fu chiamato un fabbro, un vero Dongiovanni de le serrature: ciaveva un mazzo de rampini co un beccuccio in fonno, e je bastava de faje appena er solletico o coll’uno o coll’antro, che quelle già se sentiveno de nun poté più resiste. Pareveno una donna virtuosa che perde i sensi. Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Garzanti, 1957.
Un Leonardo farlocco era arrivato in sedi prestigiose. Nel 2012, una copia indegna di Porta Portese, riportata in Italia con tutti gli onori e con l’impegno dei carabinieri e dei funzionari delle Belle arti, fu esposta come «capolavoro» al Quirinale, con la benedizione del Presidente e anche di Salvatore Settis con conferenza all’Accademia dei Lincei. Il valore dell’oggetto? Duemila euro. Vittorio Sgarbi. Il Giornale.
Gianroberto Casaleggio, ideologo dei grillini, ti incoraggiava a scrivergli una e-mail se avevi bisogno di parlargli. Peccato che poi non rispondesse mai, ricorda un suo collaboratore. Cristina Giudici. Il Foglio.
Chiedo perdono ai leghisti. E aggiungo: sono i migliori amici dell’uomo. Checco Zalone, attore, Corsera.
I soldi non danno la felicità ma ti consentono di vivere una più piacevole forma di miseria. Spike Milligan.
Il giornalismo checché se ne dica è fatto anche di grammatica e di sintassi. Roberto Gervaso. Il Messaggero.