Alessandro Mondo, La Stampa 25/10/2013, 25 ottobre 2013
CENTO PERSONE PER L’AUTHORITY DEI TRASPORTI
Ottanta persone: metà provenienti dalla pubblica amministrazione e l’altra metà assunti sul mercato con un bando ad hoc. Dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Ma anche persone assunte a tempo determinato, contratto triennale, sulla falsariga di quanto accadde per l’Autorità dell’Energia, che ha sede a Milano. Quante, di preciso, non è dato sapere: alcune decine, stando a indiscrezioni.
L’Autorità dei Trasporti, aggiudicata a Torino dopo una lunga trattativa, comincia a entrare nel vivo. Dopo la scelta della sede, individuata non senza fatica e domiciliata da poche settimane nei locali di proprietà del Politecnico al Lingotto, si lavora alla pianta organica del personale. Fissati i numeri, e i requisiti, l’Autorità sta aspettando l’approvazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Uno snodo cruciale per permetterle di girare a pieno ritmo.
Requisiti severi se è vero che una rosa di nomi offerti da Regione e Comune - candidature fuori quota, necessarie a garantire l’avviamento degli uffici - non sono state giudicate idonee. In compenso, gli stipendi del personale si preannunciano mediamente più alti di quelli garantiti dalle pubbliche amministrazioni di provenienza.
Una volta chiusa la partita della pianta organica, ci saranno le condizioni perchè l’Authority si metta seriamente al lavoro. Tanto più che i fronti aperti non mancano: dalla divisione della rete ferroviaria, ovvero la separazione tra Rfi e Trenitalia, alla definizione delle tariffe aeroportuali. Poi la logistica.
Sfide difficili, dalla cui riuscita dipenderà la credibilità di una struttura che molti interlocutori, anche oggi, faticano a immaginare a Torino. E non a Roma. Fa fede il seminario recentemente organizzato dalla Fondazione Astrid presieduta da Franco Bassanini, tenutosi nella capitale: presenti tutti gli operatori delle infrastrutture di trasporto e del sistema trasportistico. Presente, tra gli altri, Bartolomeo Giachino, già sottosegretario ai Trasporti e ora consulente del ministro Maurizio Lupi. Nell’occasione, non è mancata qualche polemica sulla decisione di eleggere l’Authority nella nostra città. Ragione in più per lavorare in fretta, e lavorare bene, dimostrando con i fatti che seguire certe partite fuori Roma non presuppone necessariamente più costi e meno efficienza.