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 2013  ottobre 25 Venerdì calendario

NON SOLO L’AMERICA TUTTI INTERCETTANO TUTTI ORA I POLITICI TEMONO LA RIVOLTA DEI CITTADINI


[Marvin Cetron]

«Sarò cinico, ma quello tra i governi dell’America e dell’Europa sullo spionaggio amico della Nsa è un balletto che non inganna nessuno. Sono almeno otto, dieci anni che possediamo tecnologie che ci consentono di intercettare qualsiasi comunicazione in qualsiasi capitale. E quando dico possediamo intendo non soltanto noi americani ma anche gli inglesi, i tedeschi, i francesi, gli israeliani, oltre ai russi e ai cinesi naturalmente. I servizi segreti di tutti questi paesi e di altri paesi alleati come l’Italia hanno sempre saputo che l’America vi spiava, anche se forse non immaginavano fino a che punto. E credo che anche alcuni di essi abbiano spiato su di noi. Solo che ognuno lo ha tenuto nascosto».
Al telefono da Washington, Marvin Cetron, uno dei massimi esperti di terrorismo e di spionaggio, autore del «Rapporto 2000 per l’Fbi», dichiara che conciliare la sicurezza con la privacy è un problema quasi insolubile nell’età della guerra al terrorismo. «Per non mancare nulla, la National security agency intercetta tutto indiscriminatamente. E’ probabile che dopo questi scandali i nostri capi di governo s’impegneranno a tenere una buona condotta reciproca — afferma —. Ma se anche regolamentassero gli attuali sistemi di spionaggio elettronico, in prosieguo di tempo qualche nuova tecnologia vanificherebbe l’accordo. E’ molto più difficile che limitare la diffusione delle armi atomiche».
E’ inaccettabile però che vengano intercettate anche le telefonate di un leader europeo come Angela Merkel.
«Lo è, se veramente è accaduto, perché si tratta di un telefono cifrato. Il guaio è che la Nsa è in grado di decifrare telefoni di questo genere, come è in grado di entrare in qualsiasi computer. Penso che verrà vietato e che il divieto verrà rispettato. Obama, che comunque smentisce che sia accaduto, ha già rassicurato la Merkel in merito. Ma se io fossi un capo di governo comunicherei con altri sulle questioni più delicate solo a voce o per iscritto in un luogo sicuro».
Se lo spionaggio elettronico della Nsa era noto, perché gli scandali sono scoppiati solo adesso?
«Perché l’opinione pubblica era stata sensibilizzata sulla questione dello spionaggio americano da Wikileaks, ossia dalla pubblicazione dei documenti segreti del Dipartimento di stato da parte della organizzazione di Assange. L’operato della Nsa ha indignato il Paese e ha spinto i governi a uscire allo scoperto. Adesso devono assumersi le loro responsabilità, ma come ho detto le soluzioni saranno per lo più di facciata».
L’America non si è data la zappa sul piede? Non rischia di danneggiare un’alleanza che dura da oltre mezzo secolo?
«Indubbiamente qualche danno lo ha fatto, ma ritengo per eccesso di zelo non per inimicizia nei confronti dell’Europa. Sospetto che il nostro governo non eserciti un controllo capillare sui servizi segreti. E’ chiaro che cercherà di esercitarlo in futuro. In ogni caso, le intercettazioni più delicate sono “for eyes only”, solo per gli occhi della Casa Bianca, il loro contenuto non viene diffuso a livelli più bassi. E la Casa Bianca se le tiene molto strette».
Esclude che l’America possa ricattare qualche politico europeo?
«Mi sembra improbabile. C’è molta più franchezza che doppiezza nei rapporti transatlantici. Obama in particolare vuole rafforzare l’alleanza. Questo della Nsa è un grave incidente di percorso, ma il presidente può rimediarvi. Se manterrà la parola e riformerà la Nsa, la crisi di fiducia tra l’America e l’Europa sarà temporanea».
L’Europa teme che lo spionaggio elettronico abbia anche obbiettivi finanziari ed economici.
«E’ un timore infondato. Può darsi che i suoi dati servano ai negoziati del nostro governo, per esempio a quelli sul Trattato di libero scambio transatlantico. Sono però sicuro che anche l’Europa è a caccia di dati al riguardo: dobbiamo essere realisti, la diplomazia si basa su informazioni spesso riservate. Ma la Nsa non è al servizio della corporate America, del mondo degli affari, né al servizio di Wall Street. Se qualcuno alla Nsa vi si mettesse, verrebbe scoperto».
Come mai non si parla della Cia, una volta ritenuta colpevole di molti mali, né dell’Fbi, la polizia federale?
«Perché non hanno nulla a che vedere con il Megadata, il sistema elettronico della National security agency, perché si muovono in un ambito legale più rigido, e perché i loro compiti sono più tradizionali: operano sul campo e infiltrano i terroristi in collaborazione con gli omologhi europei. Purtroppo, la Nsa questo non lo fa. E’ il più potente e misterioso dei nostri servizi».
Ennio Caretto