Sebastiano Messina, la Repubblica 25/10/2013, 25 ottobre 2013
BONSAI TUTTI INTERCETTATI
«Senti questa» dice il sergente Jameson, nella sala insonorizzata al tredicesimo piano sotterraneo della National Security Agency a Fort Meade, Maryland. «Cosa?» domanda l’agente speciale Donaldson, togliendosi la cuffia. «È un assicuratore di Chioggia. Dice che l’ha chiamato suo cognato con il telefono criptato, confidandogli che il suo pusher gli ha mandato un sms in codice per avvertirlo che un tipo dei servizi ha letto la trascrizione riservata di una telefonata intercettata clandestinamente da un investigatore privato ». «E allora?». «Ecco, riguarda due agenti infiltrati che riferiscono di una frase registrata da una microspia sotto il tavolo di un boss che ha saputo da una talpa cosa dice al cellulare un parrucchiere a una escort che ha il telefono sotto controllo». «Cosa dice?». «Dice: siamo tutti intercettati». «E tu ci credi?».