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 2013  ottobre 24 Giovedì calendario

OLIMPIADI MA NON DI DEMOCRAZIA


La torcia delle Olimpiadi invernali a Sochi, sul Mar Nero, volerà nello spazio dalla Stazione orbitante internazionale per tornare sulla Terra l’11 novembre. Ma, oltre ai colpi di scena spaziali, i primi giochi sulla neve russi, come gli altri eventi sportivi mondiali in preparazione, dal Brasile al Qatar, sono afflitti da costi astronomici, scandali e proteste.
Per le Olimpiadi di Sochi, previste dal 7 al 23 febbraio 2014 e fortemente volute dal presidente russo Vladimir Putin, le spese sono lievitate, secondo una commissione governativa russa, a 33 miliardi di euro. Certo è che i giochi di Sochi saranno i più cari della storia: Putin ha parlato di 4,6 miliardi di euro per gli impianti sportivi, ma il grosso riguarda le infrastrutture, come l’aeroporto, le nuove strade, le ferrovie e i 43 alberghi. Secondo l’agenzia economica Bloomberg, il cerchio vicino al presidente russo, come l’amico d’infanzia Arkady Rotenberg, ha ottenuto appalti miliardari. E gli oppositori Leonid Martynyuk e Boris Nemtsov sono convinti che Sochi costerà «17,5 miliardi di euro e altri 19 in appropriazioni indebite e tangenti».
C’è di più. Per timore di attentati, il servizio segreto russo Fsb lavora da tre anni al sistema Sorm, che intercetterà tutte le comunicazioni delle persone presenti ai giochi, atleti e squadre compresi.
L’organizzazione Human rights watch ha poi denunciato lo sfruttamento di lavoratori immigrati per costruire il villaggio olimpico, lo stadio principale e il centro stampa. Anche i gruppi per i diritti dei gay potrebbero organizzare proteste clamorose contro la controversa legge russa sugli omosessuali. Il velocista dei pattini su ghiaccio neozelandese, dichiaratamente gay, Blake Skjellerup ha annunciato che gareggerà con una spilla arcobaleno. (Fausto Biloslavo)