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 2013  ottobre 24 Giovedì calendario

PD, BOOM DI TESSERE SOSPETTE: “COSÌ SI FALSANO I CONGRESSI”


PALERMO — Un boom di tessere a dir poco sospetto, con punte d’incremento del 400 per cento rispetto all’anno scorso, e la commissione nazionale per il congresso del Partito democratico invia ispettori da Torino a Catania per verificare «il rispetto delle regole», mentre fioccano i ricorsi che denunciano brogli nel voto dei circoli in vista dell’elezione dei segretari provinciali.
A Lecce le tessere del Pd sono arrivate già a quota 15 mila, doppiando il numero d’iscritti degli anni scorsi: «Ma in alcuni circoli l’incremento ha raggiunto il 400 per cento in più, segno che forse qualcosa non va», dicono dalla commissione nazionale per il congresso, che in Puglia invierà adesso il deputato Roberto Morassut. Altra situazione anomala che farà scattare un controllo da Roma è quella della provincia di Torino: qui gli iscritti degli ultimi anni al Pd non hanno superato quota 10 mila, ma le tessere chieste dai circoli sono arrivate a 25 mila. Troppe per la commissione nazionale, che in Piemonte manderà come osservatore Giovanni Lunardon.
Tra i casi affrontati ieri in commissione ci sono inoltre quelli di Caserta, sempre per un numero elevato di tessere fatte in queste ore, e Piacenza. Nella città emiliana il problema riguarderebbe la platea dei delegati: «Ai 100 componenti dell’assemblea provinciale da eleggere la direzione ha aggiunto 39 componenti di diritto tra i dirigenti uscenti, falsando così il risultato del voto », dicono dalla commissione nazionale per il congresso, che ieri ha discusso a lungo anche il dossier arrivato dalla Sicilia.
A Catania il voto è stato annullato in tre circoli, dove era in testa il candidato renziano Mauro Mangano. La decisione è stata presa dalla commissione provinciale che ha denunciato «come molte persone si sono presentate accompagnate al voto da soggetti terzi che hanno perfino pagato le tessere». Nel mirino è finito anche l’ex deputato Gianni Villari, che ha ammesso di aver comprato delle tessere ma solo perché le persone interessate avevano affidato a lui i 15 euro per l’iscrizione. «Vogliono solo danneggiarci, tutti conosciamo come vengono fatte le tessere, noi lo abbiamo denunciato ancor prima dell’indizione dei congressi, guarda caso il voto è stato annullato proprio nei circoli che mi vedevano nettamente in testa», dice Mangano. Dal canto loro i renziani hanno presentato ricorso segnalando come «alcune tessere siano state distribuite dalla Cgil»: molti dirigenti del sindacato sostengono l’avversario, Jacopo Torrisi, appoggiato anche dal sindaco Enzo Bianco, che a livello nazionale vota Renzi ma nella sua città no. A Catania adesso arriverà da Roma l’ex braccio destro di Bersani, Nico Stumpo. Ma anche a Palermo si registrano numeri di votanti anomali, mentre a Ragusa non vengono riconosciuti due circoli nati in questo 2013, gli unici che non fanno riferimento al segretario uscente, e ricandidato, Giuseppe Calabrese: «Così annullano di fatto il voto in città», dice la civatiana Valentina Spata. L’unica provincia dove tutto è filato liscio e si ha già un vincitore è Enna: qui, manco a dirlo, ha vinto l’ex senatore Vladimiro Crisafulli, che ha ottenuto 2.150 consensi contro i 140 del suo avversario.