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 2013  ottobre 24 Giovedì calendario

I TANTI MISTERI SULLA SALUTE DI MONSIGNOR PAROLIN


C’è troppo mistero in Vaticano sulle condizioni del nuovo Segretario di Stato mons. Pietro Parolin. E c’è inquietudine per la possibilità che il cambio ai vertici della macchina curiale (dal 15 ottobre il cardinale Bertone non è più Segretario di Stato e Parolin gli è succeduto solo formalmente) non possa avviarsi con quell’efficienza e tempestività, di cui papa Bergoglio ha estremamente bisogno per proseguire il lavoro in tutti i cantieri, che ha aperto: dalla collegialità alle finanze vaticane, dal ruolo delle donne al trattamento delle coppie divorziate e risposate, dalla politica estera alla verifica dell’attività dei vescovi in varie parti del mondo.
PAPA WOJTYLA aveva inaugurato la trasparenza per quanto riguarda le operazioni, anche serie, cui doveva sottoporsi. Nel caso di Parolin questa linea non è stata seguita. In fretta e furia, alla vigilia del cambio di consegne fissato per il 15 ottobre, è stato comunicato che il nuovo Segretario di Stato dove sottoporsi a un intervento non grave. Un intervento relativo al fegato. Così la cerimonia di insediamento non lo ha visto protagonista. Nell’ospedale di Padova, dove è ricoverato nel reparto di chirurgia epatobiliare, il 58enne prelato è stato sottoposto a un intervento “ispettivo”, sul cui esito non è stato detto nulla e nemmeno si hanno chiarimenti sulle cure e analisi cui è sottoposto in questi giorni. Il Corriere Veneto giorni addietro ha raccontato che l’intervento aveva natura “ispettiva”, dunque realizzato per capire la situazione del fegato del paziente . È stato anche detto che medici intendono accertare la tipologia di certe “anormalità emerse durante le analisi. Ora corre voce in Vaticano che vi siano delle “complicazioni” si registra un certo nervosi smo. Nove giorni fa il porta voce papale padre Lombardi aveva comunicato che “anche per volontà del Santo Padre stata decisa la linea della riservatezza”. Lombardi aveva soggiunto che “fra un paio di settimane” Parolin avrebbe potuto cominciare il suo lavoro “pienamente tranquillo”. In realtà, in assenza di un bollettino medico preciso, le previsioni rischiano di diventare aleatorie. La nomina di mons. Parolin, fine ed esperto diplomatico di origine vicentina, è stato accolta con grande soddisfazione in curia e in molti ambienti della Chiesa universale. Papa Francesco aveva puntato su di lui già pochi giorni dopo la sua elezione, ma per parecchi mesi non aveva fatto trapelare nulla. Se le condizioni del nuovo Segretario di Stato non dovessero stabilizzarsi in tempi brevi, sarebbe un grosso problema per papa Bergoglio, che deve fare i conti con una serie di resistenze oblique o sotterranee ai suoi progetti riformatori, e dunque ha bisogno in curia di un’equipe di collaboratori guidati con mano sperimentata e decisa. Certi articoli di attacco apparsi sul Foglio, molte critiche dure contro il papa argentino, che circolano su internet, evidenziano che il suo governo non sarà una passeggiata. La durezza con cui mons. Mueller, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, è intervenuto sull’Osservatore Romano per contrastare l’ipotesi che per “misericordia” si possa dare la comunione ai divorziati risposati contrasta palesemente con l’atteggiamento più pastorale dimostrato da Francesco a più riprese. Ed è un segnale da non sottovalutare. Mons. Parolin ha compiuto finora un solo atto ufficiale. L’invio, il 19 ottobre, di un messaggio di solidarietà alla popolazione australiana, colpita da un’ondata di incendi.