Filippo Facci, Libero 24/10/2013, 24 ottobre 2013
ABOLITLA
Ma scusate, se da Montecitorio se ne uscissero con la proposta di istituire una «commissione parlamentare anticriminalità», dite, come reagireste? Ve lo dico io: parlereste di nuova fabbrica di poltrone, di incarichi da spartire, di benefit, di gettoni di presenza, di trasferte, di auto blu, di autisti e segretarie, direste che è fumo generico e che servirebbe a produrre quintalate di carta, faldoni, studi, audizioni, compitini, codici etici, pile di atti ufficiali e ripetitivi che nessuno legge (anche perché le librerie, sul tema, traboccano) e ancora doppioni con altre commissioni (quella sul ciclo illecito dei rifiuti, per esempio) e tutto con poteri d’indagine ma non di accertamento, né tantomeno sanzionatori. E se qualcuno obbiettasse che «antimafia» è più mirato di «anticriminalità», sappiate che è falso, perché l’Antimafia dovrebbe occuparsi di mafia, camorra, n’drangheta, infiltrazioni al Nord, presenza di mafie straniere e di narcomafie, riciclaggio all’estero e a San Marino, nuove leggi da introdurre, senza contare le indagini sui patti Stato - mafia (cioè su se stessi) e tutto questo senza sovrapporsi alle varie Dia, Dda e Dna. Tutto questo, cioè, per produrre 95 relazioni di maggioranza e 17 di minoranza dal 1962 a oggi. Tutto questo, cioè, per trovare un posto a Rosy Bindi, una che capisce di mafia come Maradona di basket. Soluzione: abolitela. Anche la Commissione.