Car.Sol., Il Tempo 24/10/2013, 24 ottobre 2013
E RUBY RISCHIA IL PROCESSO PER MOLESTIE
Dopo il Ruby «ter», anche un Ruby «quater» potrebbe essere alle porte. Solo che in questo caso Silvio Berlusconi non è minimamente coinvolto e per la prima volta la modella marocchina, protagonista dello scandalo a luci rosse che ha messo nei guai l’ex premier, non compare da vittima ma da potenziale imputata.
Karima El Marhoug, questo il nome all’anagrafe di Ruby, risulta infatti indagata per molestie dalla Procura di Genoa. Nel mirino dei pm una serie di telefonate e insulti che la marocchina avrebbe rivolto all’ex fidanzata del suo attuale compagno, nonché padre della sua bambina, Luca Risso.
Tutto nasce dalla denuncia della ex di Risso, S.F., che attraverso i suoi avvocati Antonella Carpi e Stefano Sambugaro ha segnalato alla Procura di essere stata raggiunta da numerose telefonate di insulti, a suo dire immotivate e comunque lesive, effettuate da Ruby. Alla base della «persecuzione» ci sarebbero motivi di gelosia. Il pm Biagio Mazzeo ha così aperto un fascicolo a carico della marocchina per l’articolo 660 del codice penale: molestia o disturbo delle persone. L’inchiesta è formalmente chiusa, giunta nella fase dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, e quindi è ancora presto per ipotizzare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per la ragazza più nota delle cene di Arcore.
Gli altri processi che vedono Ruby protagonista, e che coinvolgono in maniera diretta Silvio Berlusconi, potrebbero intanto vivere oggi una svolta fondamentale. La Cassazione, infatti, dovrà pronunciarsi sullo «spacchettamento» del reato di concussione, realizzato con la legge anticorruzione varata nel 2012. La questione su cui la Corte dovrà pronunciarsi è «quale sia la linea di demarcazione tra la fattispecie di concussione e quella di induzione indebita a dare o promettere utilità, di nuova introduzione, soprattutto con riferimento al rapporto tra la condotta di costrizione e quella di induzione». Lo «spacchettamento» del reato di concussione ha avuto come conseguenza l’abbassamento delle pene per chi è condannato per induzione indebita, reato per cui non è più prevista la pena accessoria dell’interdizione, e per il quale i termini di prescrizione sono più brevi.
La pronuncia sarà centrale per il processo Ruby «uno», che vede imputato per prostituzione minorile e concussione per costrizione proprio il leader del Pdl Berlusconi, condannato in primo grado a 7 anni, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Pena che potrebbe ammorbidirsi in caso di decisione favorevole della Cassazione.