La Stampa 24/10/2013, 24 ottobre 2013
RUBAVANO PACEMAKER AI CADAVERI, CINQUE ARRESTI
«Domani apri tu?». «No tocca a me, vado io». «Aprire» significava sezionare i cadaveri composti nell’obitorio di Pesaro, prelevare pacemaker e protesi sanitarie per farne chissà cosa, e a volte anche pezzetti di organi e tessuti. Poi, ai parenti sconvolti dal dolore o impreparati a quel genere di incombenza, si offriva la vestizione del defunto - scarpe, vestiti, rosario da infilare fra le dita - al costo di 500 euro, pilotando anche la scelta dell’impresa di pompe funebri. Non è un film di Tim Burton: è quanto accadeva davvero, secondo la Guardia di finanza, nella Camera mortuaria dell’Ospedale San Salvatore di Pesaro, oggi Azienda Ospedaliera Marche Nord. Due anni di indagini hanno portato all’arresto di 4 infermieri necrofori del nosocomio e un quinto, dipendente del Comune, distaccato all’Ao in forza di una convenzione fra i due enti. Quattro uomini (tutti originari della Campania) e una donna, indagati insieme ad altre 29 persone tra medici, impresari funebri e addetti alla multiutility Aspes per reati che vanno dal peculato alla truffa aggravata, dalla rivelazione di segreto d’ufficio all’esercizio abusivo della professione medica.