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 2013  ottobre 23 Mercoledì calendario

DA TARSU A TASI UN INGORGO DI VERSAMENTI


Tares, Tari, Tasi, Imu. L’ingorgo di tasse sul mattone rischia di trasformarsi a dicembre in un vero caos bollette. Tra vecchi e nuovi tributi roba da mandare in tilt anche i contribuenti più ligi, che oltre alle imposte sugli immobili devono vedersela con una mole di adempimenti che non ha eguali in Europa. Il primo elemento di confusione viene dalla tassa rifiuti, che ha dato il la a un vero balletto di acronimi. Le vecchie Tia e Tarsu a dicembre verranno infatti soppiantate dalla nuova Tares, più costosa perché deve coprire per intero il costo del servizio e perché contiene un antipasto della futura service tax sui servizi indivisibili, per i quali già nel 2013 si pagano 30 centesimi a metroquadro. La Tares si dovrebbe pagare il 16 dicembre, ma il 40% dei comuni, informa il servizio politiche territoriali della Uil, hanno già deciso di far slittare il versamento a febbraio del prossimo anno. Ma a gennaio del 2014, appena presa un po’ di confidenza con la Tares, i contribuenti dovranno sostituirla con la Tari, la costola “rifiuti” della nuova Trasi, che bisognerà versare il 16 del mese. Si può immaginare un anziano alle prese con due bollettini a un mese di distanza, entrambi per una tassa sui rifiuti con due impronunciabili nomi diversi. Per i possessori di seconde case poi andrà ancora peggio. Oltre al groviglio di bollettini sui rifiuti dovranno vedersela anche con la sovrapposizione dell’Imu, che per loro resta in vigore il prossimo anno e la nuova Trise, che contiene sia la parte servizi indivisibili (Tasi) che quella appunto rifiuti (Tari). L’Imu si continuerà a pagare in due rate da saldare il 16 giugno e il 16 dicembre. Ma a stretto giro bisognerà versare anche la Trise il 16 di gennaio, luglio e ottobre. Mentre magari a febbraio per non farsi mancare niente bisognerà compilare il bollettino della Tares sui rifiuti per il 2013. In tutta questa girandola di versamenti bisognerà poi vedere se le due componenti della Trasi verranno effettivamente pagate in un’unica soluzione. La Tari sui rifiuti potrebbe infatti richiedere un pagamento a parte, giacché fino ad oggi i comuni per incassare la tassa si sono avvalsi delle società di riscossione. Insomma, il “come” potrebbe risultare più oneroso del “quanto” pagare.