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 2013  ottobre 23 Mercoledì calendario

LE NOTTI INSONNI DEL PENSIONATO CHE TROVA E RESTITUISCE 7 MILA EURO


MILANO — «Dormiamoci su», ha detto a sua moglie. Che in effetti si è addormentata di botto come sempre: del resto — sorride lei adesso — quando sei una pensionata con una casa da sbrigare e quattro nipotini a cui far da nonna, la sera non è che ti manca il sonno.
Solo che a lui, nonno uguale, il sonno non veniva. «Ci ho provato per due notti — racconta ora, quasi divertito dalla curiosità dei giornalisti — ma mi ritrovavo sempre lì». Occhi aperti contro il soffitto, quei settemila euro in fondo a un cassetto, lo stesso pensiero piantato in testa col martello: «Sette volte la mia pensione, quattordici volte quella di mia moglie... Che faccio?».
Finché ieri mattina ha deciso. È andato dai carabinieri coi soldi e ha detto «sentite, li ho trovati in un portafogli per terra, provate voi a rintracciare chi li ha persi». E loro l’hanno trovata in una giovane svizzera che oggi è un’impegnata consulente d’impresa ma che fino a due anni fa aveva anche una sua notorietà per chi ha memoria di tennis: risponde al nome di Myriam Casanova, numero 85 del mondo dopo aver battuto Arantxa Sanchez, ieri semplicemente una donna che ripeteva «grazie, grazie». L’arzillo pensionato, dal canto suo, si è limitato a ringraziarla a sua volta: «Stasera dormirò di nuovo tranquillo». In pace coi 700 euro che Myriam gli ha lasciato di mancia.
Lui si chiama Luigi Musazzi, ha 78 anni e vive con la moglie Lina di 76 a Pogliano Milanese, cintura nord del capoluogo lombardo. «Faremo le nozze d’oro l’anno prossimo», confida lei tutta contenta. La loro casa — soggiorno, cucina, due camere — occupa il secondo piano di una palazzina gialla con quattro appartamenti, costruita negli anni 50 dallo stesso Musazzi coi suoi tre fratelli. Assieme a loro aveva anche una piccola ditta di idraulica, i cui contributi gli fruttano ora i suoi mille euro di pensione. Lina completa il bilancio familiare con la sua «minima» da cinquecento. Hanno due figli, Roberto e Paolo, sposati a loro volta.
Il «fatto» capita tre giorni fa nel parcheggio dell’ipermercato di Nerviano, il più grande vicino a casa loro, dove Lina e Luigi sono appena stati a far la spesa. Luigi vede un portafoglio a terra, lo raccoglie, lo apre. «E mi son tremate le mani», dice. Dentro ci sono 14 banconote da 500 euro. Nessun documento, a parte un badge d’ingresso per la grande Fiera milanese di Rho-Pero. Mostra i soldi a Lina che tira la sua conclusione in un attimo: «Pezzi così non he ho mai visti, sono falsi di sicuro».
Ma Luigi lo sa bene, com’è fatto un pezzo da 500. E comincia a pensare: «Diciamo la verità, non è che settemila euro ti cambiano la vita. E noi abbiamo tutto quel che ci serve. Però i prezzi sono aumentati per tutti, i nipoti crescono... a chi dispiace un aiuto dal cielo?». Lina dice che il dubbio non l’ha neanche sfiorata: «Mia mamma mi ha insegnato che le cose trovate non sono nostre, punto e basta». Luigi arriva a interpellare i figli. «È stato proprio mio figlio Roberto — racconta ora con orgoglio — a darmi una lezione che non dimenticherò: di quei soldi non voglio saper niente e mi meraviglio di te che ci pensi, mi ha detto. E all’improvviso ho pensato: se l’ho tirato su così son stato bravo».
I carabinieri di Nerviano, per trovare la proprietaria del denaro, hanno seguito l’unica traccia disponibile con la collaborazione dei colleghi di Rho: e partendo dal nome di una ditta su quel badge della Fiera sono risaliti appunto a Myriam, che in questi giorni vi si trova con uno stand. «Erano i contanti che avevo previsto di usare qui in Italia — dice — e ormai non ci speravo più, invece...». Vedi a volte la vita.