22 ottobre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - IL CASO DI MARIA, LA BAMBINA BIONDA IN MANO AGLI ZINGARI GRECI
REPUBBLICA DI STAMATTINA
Ottomila telefonate per l’angelo biondo “Diteci se Maria è la nostra bambina”
ALIX VAN BUREN
FUORI del tribunale di Larissa, a 200 chilometri da Atene, c’è un gran fracasso per l’arrivo dei due rom accusati d’avere rapito Maria, la bimba dall’aria vichinga scovata in un campo nomadi sotto un lercio giaciglio. Hristos Salis, 39 anni, ed Eloeftheria Dimopoulou, 40 — che la prova del Dna, nonché l’aspetto, hanno escluso come genitori — si sgolano che nessun bambino è stato tanto amatoquanto Maria, spedita a mendicare per le strade con le treccine bionde e gli occhi azzurri a cinque o sei anni d’età presunta. Loro, giurano, non l’hanno sequestrata.È stata affidata da una straniera.
La figurina spaurita di Maria riaccende speranze e incrudelisce sofferenze nel mondo: ottomila telefonate arrivano in 24 ore alleautorità, da parte di altrettante coppie cui sono state sottratte le figlie neonate. E pregano che Maria sia la loro. Sull’onda del clamore, l’Interpol riapre otto casi di bimbiscomparsi.
Ma il dibattito non si spegne: non importa che i due rom rischino 10 anni di carcere per tratta di minore e falsificazione di documenti (il certificato di nascita della piccola); non conta che il finto padre fosse in possesso d’armi e droga; non vale neppure che i due abbiano imbastito più d’una truffa, dichiarando d’aver dato alla luce 12 figli in 10 mesi, per registrarne altri 14 — di cui 10 inesistenti — in diverse località: cosa che fruttava loro 2500 euro al mese in sussidi statali. È tutto vero, dice Kostas Katsavos, l’avvocato difensore, «però, la bimba non è stata comprata e né rapita».
Babis Dimitriou, capo dell’associazione rom, consegna alla stampa la sua ricostruzione: una coppia di bulgari, racconta, impiegati saltuari in Grecia «ha affidato la figlia alla famiglia perché questa la crescesse». La vicenda incuriosisce un esperto di Rom come Paragiotis Dimitras: «Conosciamo decine di casi in cui i rom vendono neonati a coppie sterili. Però, sarebbe la prima volta che accade il contrario, che un bimbo finisce in una comunità di nomadi e ci vive per tanti anni». A sentire Dimitriou, il presidente rom, «il padre di Maria tornava a trovarla. L’ultima volta, cinque giorni fa». Questo non convince gli ispettori di polizia, che pubblicano le foto dei due nella speranza che i genitori biologici si facciano vivi. Nell’attesa, la bimba è accudita dai volontari del Sorriso del bambino, un’associazione per l’infanzia. Yiannopoulos, il presidente, descrive Maria «molto più calma. Sente il nostro sostegno e il nostro calore». Il suo ritratto ora campeggia sul sito web dei benefattori, accanto a decine di altre faccette incorniciate: biondi, mori, dalla pelle d’ebano o di luna, rappresentano solo una frazione dei milioni di minori di cui si sono perse le tracce nel mondo.
CORRIERE.IT
Sono migliaia le chiamate e le email, provenienti da tutto il mondo, che arrivano all’associazione «The smile of the child», in Grecia, dopo la segnalazione del ritrovamento avvenuto giovedì, di una bambina bionda, dai lineamenti nordici, in un campo rom di Farsala, nella Grecia centrale. Maria, così è stata ribattezzata la piccola, non ha nessun rapporto di parentela con quelli che si professavano i suoi genitori, ha sentenziato l’esame del dna. La bimba non parla greco, ma solo una forma di dialetto rom.
DIECI CASI PROMETTENTI - L’associazione spiega di essere stata contattata da americani, canadesi, scandinavi, britannici, sudafricani e persino australiani. «Molti messaggi arrivano da famiglie che hanno visto i propri figli scomparire anni fa - ha spiegato alla stampa inglese Panagiotis Partalis, portavoce internazionale dell’associazione - Ci siamo basati sulle fotografie che ci hanno inviato, e ci sono una decina di casi somiglianti con la piccola. Li stiamo valutando per scoprire se ci sono dei legami». La polizia esclude che la bimba possa essere greca, in quanto non risultano scomparse nel Paese bimbe della sua età.
5-6 ANNI, NON 4 - Partalis ha comunque sottolineato che «non ci sono prove che Maria sia stata obbligata a lavorare o chiedere l’elemosina». Uno dei grandi dilemmi riguardava la vera età della bambina: per determinarla sono stati convocati degli specialisti, incluso un antropologo. Si pensava che la piccola avesse circa 4 anni, ma dai test effettuati lunedì presso l’organizzazione che l’ha presa in cura risulta averne tra i 5 e i 6.
INTERPOL: 38 LE BIMBE SCOMPARSE - Le foto delle bimbe scomparse e somiglianti sono state girate alla polizia. Nel database delle persone scomparse dell’Interpol risultano 38 bambine sotto i sei anni. Nessuna di esse, però, combacia con la descrizione di Maria.
IL GIALLO DELLA TOMBA VUOTA - La “nuova” età della bambina farebbe cadere quello che sembrava il giallo nel giallo. Secondo il quotidiano greco Ethnos una coppia di Salonicco, con il padre che ha ascendenti scandinavi, già nel 2009 si era rivolto alla polizia greca sostenendo che la tomba della figlia, dichiarata morta 23 giorni dopo la nascita, era stata trovata vuota. La coppia, che aveva avuto la bambina il 5 aprile, dopo il 28 del mese non aveva più visto il corpicino. Le firme sul documento con cui attestavano di aver visto la bimba nella bara sarebbero state apposte in condizioni di stress.
PREOCCUPATI I ROM - Nel frattempo la comunità rom del campo in cui Maria è stata ritrovata teme di venire stigmatizzata come trafficante di bambini. Il capo della comunità di circa 2.000 persone insediata a Farsala, Babis Dimitriou, spera che questa storia «non si rifletta su tutti noi». Dimitriou, e alcuni vicini della coppia arrestata, sostengono che il padre naturale della bimba sia un bulgaro che avrebbe affidato Maria ai rom. E che la bambina stessa voleva rimanere con loro. Addirittura, il padre andrebbe in visita al campo di quando in quando. Comunque, tra i residenti di Farsala, in molti sottolineano: «Non tutti i rom rubano i bambini. Se qualcuno lo fa deve pagare per questo».
DAVANTI AI GIUDICI - Intanto, i due finti genitori di 39 e 40 anni sono comparsi davanti ai giudici - udienza a porte chiuse - e incriminati per sequestro di minore e uso di documenti falsi (oltre a Maria, dichiarano di avere altri 13 figli, e sei sarebbero stati partoriti in meno di 10 mesi: 10 dei ragazzi risultano irrintracciabili). I due -che hanno raccontato diverse versioni sulla posizione di Maria, compresa quella di averla avuta in affido da una donna che non poteva tenerla, o di averla trovata per strada - avevano registrato la prole in tre diverse zone del paese, arrivando ad ottenere ogni mese 2.500 euro in sussidi .
CORRIERE.IT DEL 18 OTTOBRE
Le autorità greche mercoledì hanno trovato una bimba, di circa quattro anni, in un campo nomadi vicino a Farsala, nel centro del Paese. Insospettiti dall’aspetto della bambina, bionda e con gli occhi chiari, con lineamenti o dell’Europa dell’Est o scandinavi, hanno ordinato il testo del Dna sulla piccola e sui presunti genitori. L’esito negativo ha spinto Atene a lanciare, venerdì, un appello internazionale per scoprire chi sia realmente la piccola, e perché vivesse con la coppia.
6 PARTI IN DIECI MESI - I due finti genitori , un 39enne e una donna 40enne che, secondo i documenti, avrebbe partorito sei bambini in meno di dieci mesi, sono stati arrestati e accusati di rapimento di minori. L’operazione era scattata per cercare armi e droga, che sono stati sequestrati, ma gli agenti hanno subito notato la piccola e ordinato gli esami, ha spiegato il capo della Polizia regionale Panayiotis Tzavaras. Una prima richiesta d’assistenza è stata inoltrata all’Interpol.
14 «FIGLI» - Tra le scuse accampate dai due nomadi arrestati, le autorità hanno evidenziato che la coppia sosteneva di aver trovato la bambina avvolta in un lenzuolo, che il padre della piccola era straniero, o che degli estranie l’avevano dato loro in affido. I due hanno anche sostenuto di avere 14 figli: di questi, tre minori erano nel campo. Su di loro non sono ancora stati effettuati i test del Dna.
«TROVERANNO ANCHE ALTRI BIMBI» - La biondina è stata affidata a un’associazione caritativa, «The Smile of the Child» («Il sorriso del bambino»). Il responsabile, dell’associazione, Costas Giannopoulos, in un’intervista tv ha commentato: «Siamo choccati da quanto sia facile registrare bambini come propri figli. C’è da investigare più a fondo, in quel campo c’erano altri bambini. Credo che la polizia rivelerà che non è toccato solo a questa bambina».
ANSA.IT
ATENE - La piccola Maria, la bimba bionda e con gli occhi verdi trovata dalla polizia greca mercoledì scorso in un campo rom a Farsala (Grecia centrale), non risulta sulla lista dei 610 bambini scomparsi in possesso dell’Interpol e ciò è stato confermato dai riscontri compiuti dopo l’esame del suo Dna. Lo ha dichiarato oggi, parlando alla Tv privata Skai, un portavoce della polizia greca. Il fatto che la piccola (che ha sui 5 anni) non figuri tra i bambini la cui scomparsa è stata denunciata, ha detto ancora il portavoce, induce gli inquirenti a ritenere che Maria sia finita nel campo rom in seguito ad un’operazione di polizia condotta per stroncare un traffico di minori provenienti dalla vicina Bulgaria che si protraeva dal 2008. In altre parole, le forze dell’ordine avrebbero sgominato la banda che trafficava i bambini prima che Maria potesse raggiungere la coppia "acquirente" alla quale era destinata. Da subito dopo il loro fermo, i due coniugi rom nella cui casa Maria è stata trovata (e che sono stati incriminati ieri per rapimento di minore), hanno dichiarato che la bambina era stata lasciata loro in affidamento da una coppia di rom bulgari che adesso è ricercata.
La responsabile dell’ufficio dell’anagrafe del Comune di Atene, la sua vice e altri due impiegati sono stati trasferiti ad altri incarichi per ordine del sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, perché apparentemente coinvolti nel caso della piccola Maria, la bimba bionda e con gli occhi verdi trovata dalla polizia greca mercoledì scorso in un campo rom a Farsala (Grecia centrale) dove, secondo il certificato di nascita rilasciato appunto dal Comune di Atene, era nata. La decisione, secondo quanto reso noto dallo stesso sindaco, è maturata al termine di una serie di controlli effettuati sui certificati di nascita emessi nel periodo 2008-2013: si è infatti constatato che le dichiarazioni di nascita di bambini rimaste arretrate sono inspiegabilmente aumentate negli ultimi tre anni. Le dichiarazioni nel 2011 erano 50, ma sono diventate 200 nel 2012 e 400 da gennaio di quest’anno e tutte riguardano una zona della capitale dove vivono molti rom. Il trasferimento degli impiegati addetti ai certificati di nascita si è reso necessario per garantire l’imparzialità delle indagini, ha detto Kaminis aggiungendo che chiederà l’intervento della polizia in quanto la questione riguarda anche il rilascio delle carte d’identità. Inoltre chiederà all’Unione Centrale dei Comuni della Grecia (Kede) di condurre un’inchiesta in tutti gli uffici di anagrafe del Paese.
Un tribunale greco ha incriminato per rapimento la coppia rom con cui viveva la bambina di circa quattro anni, bionda con gli occhi azzurri (che le autorità hanno chiamato Maria), trovata mercoledì dalla polizia in un campo nomadi vicino Larissa, Grecia centrale.
La decisione di incriminare la coppia rom per "rapimento" è stata presa dopo la loro deposizione. L’uomo, 39 anni, ha dichiarato al giudice che la bambina era stata affidata a lui e a sua moglie, 40 anni, dai genitori della piccola, rom bulgari, dopo la sua nascita.
La polizia greca, in collaborazione con l’Interpol, sta continuando le ricerche per rintracciare il padre e la madre biologici. Per adesso la bimba è stata affidata alle cure dell’organizzazione per l’assistenza all’infanzia ’Hamogelo tou Paidiou’ (Il sorriso del bambino).
RAINEWS24.IT
Nel buio assoluto delle indagini e per tentare di stabilire l’origine etnica della piccola, la polizia greca ha intanto chiesto a un medico-antropologo di studiare la probabile origine della bimba; sarà probabilmente necessario sottoporla a Raggi-X e un esame accurato della struttura ossea, soprattutto quella degli zigomi; ma secondo uno studioso consultato dal quotidiano greco in lingua inglese To Vima, è improbabile che arriveranno certezze perchè i dati biometrici di un bimbo piccolo sono in continua evoluzione. Il test del Dna potrà però rivelare se la piccola ha tratti genetici in comune con qualche popolo europeo.
Forse Maria è americana?
Una coppia americana, la cui figlia scomparve due anni fa, ha contattato le autorità greche nella speranza che "Maria", la piccola ritrovata in un accampamento rom in Grecia, possa essere la loro bambina. Lo scrive oggi il quotidiano britannico Daily Telegraph. Jeremy Irwin e Deborah Bradley, la cui figlia Lisa Irwin si volatilizzò dalla loro casa di Kansas City, Missouri, nel 2011, sono tra le persone tenute in prima considerazione dalla polizia greca, che ha lanciato una ricerca internazionale per dare un’identità a questa bambina, di circa quattro anni, ritrovata presso una famiglia rom a Larissa, e ora affidata a una casa di accoglienza, Smile of the Child. Lisa è scomparsa nell’ottobre 2011 quando aveva 10 mesi. Come la bambina ritrovata in Grecia, aveva la pelle molto chiara e gli occhi blu.
Missing
L’organizzazione Smile of the Child è stata letteralmente subissata di telefonate ed e-mail, più di 8mila da tre giorni a questa parte, mentre il sito web è stato visitato da oltre 200mila persone, la pagina Facebook da mezzo milione di internauti. Sul suo database l’Interpol ha 38 bambine sotto i sei anni che risultano "missing", ma nessuna corrisponde alla descrizione di Maria.
Aumento di adozioni illegali con l’ingresso della Bulgaria nell’Ue
Intanto il sindaco di Atene, Jorgos Kaminis, ha sospeso dal lavoro 4 dipendenti per aver alterato i registri comunali, dando alla coppia due distinti stati di famiglia in cui risultano genitori di 6 bambini nati in 10 mesi. Le autorità bulgare hanno reso noto che c’è stato un brusco aumento delle adozioni illegali da quando la Bulgaria è entrata in Unione Europea.
L’accusa
La polizia sospetta che la coppia di nomadi abbia acquistato la piccola in un qualche giro di traffico illegale oppure che l’abbia scambiata con qualche altra famiglia rom. Si ritiene che i genitori adottivi di Maria cominciarono intorno ai primi anni ’90 a registrare la nascita di bambini inesistenti per poter ottenere benefici, ma ad un certo punto, arrivati costoro all’età adulta e rimasti loro senza vantaggi economici, avranno immaginato qualche altro espediente.