Paolo Siepi, ItaliaOggi 22/10/2013, 22 ottobre 2013
PERISCOPIO
Venerdì scorso il quotidiano della Confindustria e delle imprese ha dedicato alla clamorosa assoluzione del fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia (che per un anno era stato privato della libertà), l’ultima brevina della prima pagina e un pezzo, non firmato, ma solo siglato, a pagina 40. Per gli industriali, la ritrovata onorabilità e l’ufficiale innocenza di uno dei suoi uomini più brillanti e più noti val meno della promozione di Obama a Letta, del via libera della grande coalizione in Germania, della Finanziaria e di una gustosa guida alla sua lettura, della trattativa Stato-Mafia, di un’intervista al ministro Lupi, imperdibile, visto il titolo: «Cantieri, risorse alle priorità»; di una mozione sull’opa dell’onorevole Mucchetti. E ancora: della questione Alitalia, delle norme Ue a tutela dei consumatori, delle fondamentali dimissioni di Monti da Scelta civica e dell’ennesima nuova inchiesta su Berlusconi. Ecco, dopo tutto ciò, arriva l’ultima breve di pagina uno. Processo Fastweb, assolto Scaglia. Nicola Porro. Il Giornale.
La presidentessa della Camera, Laura Boldrini, viene chiamata, dai commessi, Isidora, in onore dell’imperatrice di Bisanzio circondata, com’è sempre, da uno scenografico codazzo d’assistenti, portaborse e addetti stampa. Salvatore Merlo. Il Foglio.
Fra gli intellettuali italiani c’è anche la categoria degli «schizofrenici cognitivi» ai quali sicuramente appartiene Camilleri che era a favore del ponte di Messina quando c’era Prodi ed è contro quando c’è Berlusconi. Luca Mastrantonio, Gli intellettuali del piffero. Marsilio.
Babbo, come si fa a capire quando Travaglio parla di Berlusconi e quando di Napolitano? Vignetta di Staino, Corsera.
Ai 5Stelle, Napolitano aveva subito risposto con un linguaggio non proprio da educanda: «Se ne fregano del Paese». Poi qualcuno deve avergli spiegato che l’arbitro non può levarsi la giacchetta nera e prendere a calci i giocatori di una squadra, così la replica a Renzi sull’amnistia viene affidata al monito luogotenenziale. «Napolitano», si legge sul Corriere, «vorrebbe che, i fatti, valessero anche per la bufera rinfocolata (da chi?, come? boh, ndr) su amnistia e indulto. Lui - ha insistito da subito (dove? quando? come? mah, ndr) - non ha fatto alcun messaggio alle Camere per l’amnistia, ma un messaggio per la questione carceraria». Ah, beh, allora cambia tutto. Resta da individuare il burlone che ha infilato nel messaggio alla Camer di Napolitano sulla questione carceraria la parola amnistia per ben 11 volte e la parola indulto per ben 13, insieme a frasi tipo: «La prima misura su cui intendo richiamare l’attenzione del Parlamento è l’indulto» e «al provvedimento di indulto, potrebbe aggiungersi un’amnistia». Parole che avevano ingenuamente fatto pensare a coloro che «stanno ai fatti» a un messaggio per l’amnistia e l’indulto. Invece era tutto un equivoco: il Presidente scherzava, non vuole né l’amnistia né l’indulto. Marco Travaglio.
Anni fa Roberto Gervaso mi mandò un suo libro con dedica che però gli tornò indietro con vari insulti e l’invito a non mandarmi più le sue porcherie. Non ci sentimmo a lungo, finché, un giorno, sua moglie mi disse che Roberto era rimasto tanto male per quella mia rispostaccia, «lui che ti stimava tanto e che ti voleva bene». Caddi dalle nubi... Quel libro non l’avevo mai ricevuto, qualcuno si era divertito a insultarlo a nome mio. Marcello Veneziani. Il Giornale.
Berlusconi fuori gioco per due anni. Si fa sempre più dura per il Pd. Spinoza. Il Fatto.
Civati, il prodiano di Monza, classe 1975, gestore della campagna elettorale di Ignazio Marino, ha, dalla sua, un nome evocativo e facile: Pippo. Dicono che sia «aperto» al M5S, e questo potrebbe essere la sua rovina. Paolo Ojetti. Il Fatto.
Se è vero che l’Italia è una società in declino, perché non dovrebbero esserlo anche i partiti? Eppure tutti i giorni, dalla mattina alla sera, politici di ogni rango, dai big ai peones, si presentano alla ribalta dei talk show televisivi. Se fossi uno di loro, me ne starei chiuso in Parlamento per non suscitare la maledizione di chi mi vede in tivù. Invece loro che fanno? Si comportano come se fossero invitati a una festa. Gòdono di essere lì. Sorridono a sessantaquattro denti. Giampaolo Pansa. Libero.
Carlo Freccero, non è l’inventore di «Carosello» ma un ragazzo per bene dalle idee confuse, esperto di tv, cioè di niente. Giuliano Ferrara. Il Foglio.
L’anomalia italiana è che in Italia non è statalista solo la sinistra. Angelo Panebianco. Corsera.
Come si chiama il quarto concorrente alle primarie per la segreteria del Pd? Si chiama Pittella. Gianni di nome. Ma per emergere dal confino giù al Nord e dall’ignoto televisivo non gli basterebbe nemmeno una serata a Ballando sotto le stelle avvinghiato con Naomi Campbell e Mario Balotelli. Paolo Ojetti. Il Fatto.
Un comune in Lombardia sciolto per mafia - Anche Cosa nostra ha delocalizzato. Vignetta di Lorenzo Pierfelice. Il fatto.
Ieri sulla metro mi sono fidanzato con una pachistana di 39 anni. Che poi, alla sera, è saltato fuori (nel baciarci) che non è pakistana ma delle Antille francesi. Per me è uguale, la amo. Il problema è un altro: il sindaco non vuole sposarci. Dice che io ho i documenti falsi. «Ma come, sono nato in Italia, ho 56 anni, sono sempre stato in Italia tranne un gita di mezza giornata a Lugano. Come faccio ad avere i documenti falsi? Ho sempre avuto quelli che mi rilasciava il mio comune di residenza, Durango». Domani mi lamento dal sindaco. Ci lavora mio zio. Maurizio Milani. Il Foglio.
Io sono iraniana, ho un nonno sepolto in Africa e una nonna in Canada, ho vissuto a lungo negli Stati Uniti. Sento che una parte di me è ovunque. Bahiyyih Nakhjavani. The Guardian.
Il primo segretario generale della Nato, Lord Ismay disse che i tre obiettivi dell’alleanza sono: tenere gli americani dentro l’Europa, i russi fuori e i tedeschi sotto. Brandan Simms, Europe, The Struggle for Supremacy. Allen Lane.
«Abbassiamo le tasse». «I soldi dove li troviamo?». «Aumentiamo le imposte». Vignetta di Giuliano. Il Fatto.
La dieta del cardiologo: «Se ti piace? sputalo». Sconosciuto.
L’uomo non pensa quasi mai al suo futuro e per questo il futuro lo coglie di sorpresa. Roberto Gervaso. Il Messaggero.