Tiziano Carmellini, Il Tempo 21/10/2013, 21 ottobre 2013
BELLISSIMO MA NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA
La Roma vince, convince, addirittura diverte e torna a far sorridere anche i più srenati detrattori: quelli che ancora non erano riusciti a darsi pace e che fin qui hanno anche sperato nel naufragio. Ma ora anche i più scaramantici non possono più nascondersi, perché con un avvio di stagione così, con questa qualità e tale gioco, sarebbe un delitto non pensare a tagliare per primi il traguardo finale.
Purtroppo. però, non è tutto oro quello che luccica e questi meravigliosi successi nascondono un’aria tutt’altro che serena all’interno del bunker di Trigoria. Lo «spezzatino» voluto dagli americani (la gallina dalle uovo d’oro era e resta la «Soccer s.a.s» il ramo d’azienda a cui è stato conferito il business sul marchio e non solo proprio quella che stanno spezzettando in tante piccole società con consulenze a dir poco strane) è ormai cosa nota, ma nasconde tutta una serie di altre piccole battaglie all’interno della società che mai come ora è divisa tra americani e italiani. Da una parte Mark Pannes (un caso che molte delle nuove società siano riconducibili a lui?), il texano braccio destro di Pallotta a quale si deve in parte l’addio di Baldini (che in realtà si è chiamato fuori autonomamente), ma sicuramente la cacciata di Cristoph Winterling (lasciando per altro la Roma senza direttore commerciale... ma vi pare normale!?).
Dall’altra gli italiani, con il direttore generale Mauro Baldissoni in testa (che comunque inizia a muoversi autonomamente su più fronti alla faccia del «pistolero» texano) e Claudio Fennucci (ex amministratore delegato e attuale C.O.O.) che in molti dicono essere il prossimo «obiettivo» di Pannes prima dello scontro finale: prima o poi inevitabilmente arriverà. Fenucci è stato lentamente isolato, anzi commissariato visto che anche il Lega ora è accompagnato dal «sorridente» Zanzi: gli occhi di Pannes a Roma... e poco altro.
Molti gli spettatori interessati, compreso qualche vertice «nazionale», che inizia a muoversi dietro le quinte e prova a infilare suoi uomini all’interno di Trigona: senza, necessariamente, obbligo di presenza.
A tutto questo va aggiunto il fatto che la società non paga gli stipendi da mesi (è in liquidazione quello di agosto), cosa per niente gradita dalla squadra, tanto meno dallo staff del tecnico francese.