Stefano Carli, la Repubblica Affari & Finanza 21/10/2013, 21 ottobre 2013
DIGITAL RADIO SI ACCENDE A BORDO DI
TUTTE LE VW –
Le prime radio digitali per auto saranno in vendita per Natale: chi comprerà una nuova Volkswagen o anche un’Audi, una Seat, una Skoda (e perfino una Porsche, per non parlare dei veicoli commerciali) troverà tra gli accessori un ricevitore radio a doppio standard: il vecchio, tradizionale analogico per i canali Fm e i nuovi canali digitali in standard Dab. Ma soprattutto chi ha già un’auto ha molte probabilità di poter aggiornare il suo ricevitore comprando (a un costo che dovrebbe aggirarsi sui 100 euro) un kit presso tutte le maggiori catene di elettronica. I protagonisti della digitalizzazione della radio italiana, operatori di rete, emittenti, manifattura, distribuzione, si sono confermati questi impegni due settimane fa a Verona, nella cornice di un workshop dedicato alla radio digitale organizzato proprio in casa Vw. E se il numero uno europeo dell’auto ha messo il suo suggello sul Dab, allora è difficile che ci si fermi. E comunque workshop come quello veronese con Vw sono in programma anche con Renault e Psa. A Verona, oltre ai rappresentanti dei tre operatori di rete nazionali che organizzano lo sbarco della radio nell’era digitale (i due consorzi Club Dab ed EuroDab più la Rai) e all’ospite Volkswagen, c’erano infatti Sony, Calearo, tra i maggiori produttori di antenne, i produttori di ricevitori Pure, Alpine, Kenwood, Pioneer. Pochi giorni prima si era tenuto un incontro con l’Aires, l’associazione che raggruppa le grandi catene di elettronica, da Mediamarket
a Euronics, da Expert a Unieuro. L’arrivo del digitale nella radio non sarà come con la tv: non ci sarà uno switch off, i nuovi canali digitali si affiancheranno alla vecchia Fm e alle onde medie. Diversamente dalla tv, il digitale radiofonico non passa sulle stesse frequenze ma va nella banda Vhf. E questo significa che sia le onde medie che la Fm resteranno attive e non c’è dunque una ragione tecnica per spegnerle, anche se la radio digitale è più efficiente, con una qualità di suono di gran lunga maggiore, e anche più economica in termini di costi di gestione. E infatti all’estero, in Gran Bretagna e in Norvegia, già si pensa a spegnere le reti Fm per il 2018. Ma specie in un momento di crisi come questo non si può certo imporre alle famiglie di buttare via milioni di ricevitori radio attivi. Né si possono mettere a rischio i ricavi pubblicitari del settore, già decimati dal crollo degli spot, anche se la radio - 420 milioni di ricavi pubblicitari nel 2012 - ha perso in percentuale metà della stampa e perfino un 1% meno della stessa tv. L’altra ragione è che la copertura dei nuovi segnali digitali si verrà completando per gradi. Ad oggi Club Dab e EuroDab hanno una copertura per entrambi di poco superiore al 50% e con caratteristiche diverse tra di loro. La Rai è ancora indietro, attorno al 30%, ma il direttore generale Luigi Gubitosi si è impegnato a completare la copertura per le emittenti di Viale Mazzini in due anni e comunque tutto il Centro Nord entro il 2014. Infine al momento si tratta di una copertura, quella del Dab, che riguarda soprattutto autostrade e strade. Club Dab solo negli ultimi dieci giorni ha completato la copertura sull’A1 fino a Roma accendendo in successione i siti di Poggio Firenze, Monte Guadagnolo, Cetona e, per novembre, Monte Cosce, che illuminerà anche la fascia costiera a nord della Capitale e che con la accensione di Monte Serra nel 2014 arriverà fino in Liguria. Con altri due siti la copertura arriverà poi fino a Napoli. E per un mercato in cui il 64% dell’audience ascolta i programmi principalmente dall’autoradio e solo il 41% da casa, questa strategia sembra a tutti la migliore possibile. Sarà quindi il Natale della Digital Radio, quello in arrivo. Chi l’acquisterà, o quanti già la hanno, potranno (in effetti possono già oggi) ricevere in digitale tutte le emittenti dei tre consorzi nazionali, ossia tutta la Rai (i tre canali , Gr Parlamento, Isoradio e i canali IV e V della filodiffusione); le emittenti del Club Dab (le tre radio del gruppo Espresso, Radio24, Radio 101, Rds, Radio Maria e Radio Radicale); Euro Dab (Rtl, Rismi, Radio Padania). Per tutti l’offerta è in sostanza la replica dei canali analogici. Ma con qualche cosa in più. Intanto Club Dab ha realizzato un canale test di jazz: per affinare il segnale ma molto adatto anche per offrire subito agli utenti la possibilità di saggiare al meglio la nuova qualità audio. Tra poco, quasi certamente prima di Natale, arriveranno i nuovi servizi di infomobilità: si parte con le informazioni sul traffico ma sul digitale, una volta aperta la strada alle nuove app, non ci si ferma più.