Jeremy Rifkin, Corriere della Sera 21/10/2013, 21 ottobre 2013
LE INUTILI SOFFERENZE DEGLI ANIMALI
A volte i grandi cambiamenti sociali volano al di sotto degli schermi radar. È ciò che sta avvenendo in questo momento in tutta l’Unione Europea. Un movimento di base dei cittadini per fermare la pratica insensata di sottoporre milioni di animali a sofferenze, dolore e alla morte nella sperimentazione di sostanze chimiche tossiche che influiscono sulla salute umana sta riprendendo slancio in tutti i Paesi europei.
La campagna «Stop Vivisection» (www. stopvivisection.eu) si basa sull’articolo 11 del Trattato europeo, che sancisce il diritto di introdurre Iniziative dei cittadini europei (Ice) e mobilitare un ampio sostegno popolare. Nell’ambito della procedura, se un milione di cittadini europei di almeno un quarto degli Stati membri la firmano, un’Iniziativa dei cittadini può essere inviata automaticamente alla Commissione europea sotto forma di proposta di legge, dando così ai cittadini lo stesso diritto formale del Parlamento europeo e del Consiglio europeo di proporre norme.
L’iniziativa «Stop Vivisection» ha già raccolto più di 700.000 firme da tutta Europa e manca poco per raggiungere l’obiettivo di oltre 1 milione di firme.
Per anni, governi, aziende e ricercatori hanno sostenuto che gli esperimenti sugli animali per valutare il rischio delle sostanze chimiche per la salute umana sono fondamentali per garantire il benessere della nostra specie. Ora, invece, nuove scoperte nel campo della genomica, della bioinformatica, dell’epigenetica e della tossicologia computazionale stanno fornendo altri strumenti di ricerca per studiare le conseguenze delle sostanze chimiche tossiche sulla salute umana, che sono di gran lunga più precisi nella valutazione del rischio di queste sostanze per gli esseri umani. Le associazioni antivivisezioniste e le organizzazioni per i diritti degli animali hanno sostenuto questo concetto per molti, molti anni, solo per essere disprezzate da organismi scientifici, associazioni mediche e dalle lobby industriali che le accusano di essere «contro il progresso» e di tenere più agli animali che alle persone. Ora è il mondo della scienza — fatto alquanto interessante — ad essere giunto alle stesse conclusioni.
Un certo numero di anni fa, il Consiglio nazionale delle ricerche della National academy of sciences, il principale organismo scientifico negli Stati Uniti, ha condotto un ampio studio per capire se e quanto sia ancora utile sottoporre milioni di animali a test di tossicità. Secondo i risultati della ricerca «i test attuali forniscono poche informazioni sulle modalità e sui meccanismi d’azione che sono fondamentali per la comprensione delle differenze inter-specie della tossicità e poche o nessuna informazione per valutare la variabilità e la sensibilità sugli esseri umani». In altre parole, milioni di animali ogni anno vengono sottoposti a sofferenze insensate e messi a morte nonostante il fatto che i test forniscano pochissime informazioni per la valutazione del rischio di queste sostanze chimiche per gli esseri umani. I test di tossicità sugli animali sono semplicemente scienza di infima categoria.
Il resoconto dell’Accademia nazionale delle scienze afferma che, per la prima volta, le nuove tecnologie d’avanguardia offrono la possibilità di ottenere dati più precisi sull’esposizione al rischio chimico. Infatti, gli autori del rapporto affermano «nel corso del tempo la necessità di condurre una sperimentazione animale dovrebbe essere notevolmente ridotta, e forse anche eliminata». Buone notizie per le creature che vivono insieme a noi.
Le nuove metodologie di analisi della tossicità risparmieranno la vita di milioni di animali e allo stesso tempo manterranno la promessa di salvare la vita di milioni di esseri umani. Procedure di sperimentazione più rapide e più economiche e dati più precisi accelereranno la valutazione dei rischi dei prodotti chimici e forniranno gli strumenti per la creazione di nuovi farmaci e di altri interventi per garantire la nostra salute. In breve, questa nuova prospettiva porterà vantaggi sia per le creature che vivono con noi che per gli esseri umani.
Le persone possono essere in gran parte ignare del fatto che l’articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea riconosce che «poiché gli animali sono esseri senzienti», la formulazione e l’attuazione delle politiche comunitarie devono «tenere conto delle esigenze in materia di benessere degli animali, nel rispetto delle disposizioni legislative o amministrative e delle consuetudini degli Stati membri riguardanti in particolare i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale».
Con i nuovi modelli di ricerca e sperimentazione, non vi è più alcuna necessità di sottoporre milioni e milioni di animali alla sperimentazione disumana nei laboratori di ricerca. È giunto il momento di eliminare rapidamente le ricerche con vivisezione nei laboratori di tutta l’Unione Europea.
L’Iniziativa Stop Vivisection dei Cittadini porta l’Europa e il mondo in una nuova era in cui estendiamo la nostra sensibilità empatica per le creature simili a noi, riconoscendo il loro diritto innato di esistere e di crescere insieme alla nostra specie qui sulla Terra.
Consigliere per l’Unione Europea
Presidente della Foundation
on Economic Trends a Washington