Fulmini 23/10/2013, 23 ottobre 2013
IN PIEDI «È
difficile che cambi. Lui entrerà in pista per andare sempre al limite. Se avrà la fortuna o l’abilità di stare in piedi, oggi non lo sappiamo» (Jorge Lorenzo parlando di Marquez).
RAGIONIERE «Io non sono nato ragioniere, questo è il mio stile di correre e non posso cambiare» (Marc Marquez).
POLITICA «Mio figlio mi ha chiesto: che lavoro fai? Io: politica sportiva. Lui: cosa significa? Già. Bisogna riempire le parole di cose da fare. Il Mondiale è una cosa da fare bene» (Demetrio Albertini, vicepresidente della Fgci).
COMUNISTA «Io comunista? Vittorio Rossi, mio padre, lo è stato. Caposezione del Psiup di Torre Pedrera, provincia di Rimini. Faceva il calzolaio, uomo tutto di un pezzo, tutto casa e Casa del popolo. Diceva che essere comunisti voleva dire stare dalla parte di quelli che lavorano. E che quelli che lavorano sono uomini giusti. Ora, in tutta sincerità, a me le idee mi si sono un po’ confuse, e non sono così sicuro che i politici meritino il nostro voto» (Delio Rossi).
ADRENALINA «Voglio fare l’allenatore, ma non dei ragazzini. Punto in alto: voglio misurarmi al massimo livello. So di aver bisogno di competizione, di adrenalina. Per come sono fatto io, sarà il lavoro perfetto» (Alessandro Nesta, che ha deciso di ritirarsi a fine stagione dopo due anni ai Montreal Impact).
LIBERA «Nel 2010, dopo l’embolia, pensavo che non sarei mai tornata a giocare. Sono una sopravvissuta, ma ne sono uscita con una grande forza mentale e nuove priorità. Sono tornata ad appassionarmi del tennis perché mi diverte e mi tiene la testa libera» (Serena Williams).
FOTOGRAFIE «Sabato sera ho fotografato la classifica, perché più di così non possiamo sperare. Sabato andiamo a giocarcela a San Sito contro l’Inter, sia chiaro. Ma sappiamo bene che con i loro stipendi noi costruiamo quattro-cinque squadre» (Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona).
BRONX «A dieci anni ho iniziato a giocare al playground di Andrew Jackson Houses, vicino a casa mia, nel Bronx. Da quel momento la mia vita, soprattutto in estate, è sempre stata occupata da tutti i tornei sul cemento che si giocano a NY. Lì ho imparato tanto, sviluppando il mio talento e l’istinto per il canestro. Lì ci si batte per qualunque possesso e per tenere alta la propria fama. Nessuno vuole perdere. Ognuno vuole dimostrare le proprie qualità» (Dwight Hardy, guardia della Virtus Bologna).